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Rosella sensi: "Restiamo noi"

Rosella Sensi

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{{IMG_SX}}Si può chiamarla svolta. O l'esatto contrario visto il risultato: i Sensi non mollano la Roma. Per comunicarlo al mondo esterno Rosella ha evitato comunque il confronto. Si è affidata prima all'ennesimo comunicato ispirato dalla Consob, poi a una lettera pubblicata alle ore 22 sul sito ufficiale del club. Dove, per forza di cose, le domande sono vietate. Partendo dalla premessa che «l'As Roma S.p.A. ha una propria progettualità ed è un esempio di gestione virtuosa» la Sensi ha poi ricordato di aver chiuso l'ultimo esercizio «con un utile netto di 20 milioni di euro» e di essere arrivata a «sfiorare lo scudetto, assegnato solo all'ultima giornata di Campionato. Questa stagione calcistica - scrive ancora - è stata negativa, in ragione di una serie di concomitanze che non hanno permesso il raggiungimento di tutti gli obiettivi programmati. Ci stiamo da tempo confrontando al fine di migliorare e porre in essere le strategie di mercato per ripartire la prossima stagione con il piede giusto e con la straordinaria prospettiva di poter realizzare la costruzione di uno stadio di proprietà». Nella parte centrale della lettera arriva la notizia che tutto l'ambiente romanista aspettava. «Negli ultimi tempi ho letto da più parti insinuazioni sulla mancata unità di intenti della nostra famiglia. Niente di più falso. Ci tengo a ribadire e rimarcare - assicura il presidente giallorosso - che ognuno dei componenti della famiglia Sensi è d'accordo nel proseguire, come più volte detto, nella gestione della Società con la stessa unità e determinazione di sempre nella certezza che il percorso intrapreso sia quello migliore per As Roma. Ciò non esclude che, come sempre in passato non vengano prese in considerazione ipotesi serie che siano in grado di portare valore ad As Roma e che siano interessanti per quest'ultima». Si lascia quindi aperto uno spiraglio solo per l'ingresso di eventuali soci. Ipotesi che non interessa alla cordata tedesco-svizzera guidata da Fioranelli. «Questa premessa - spiega ancora Rosella - era necessaria per puntualizzare che né la sottoscritta, né altri componenti della mia famiglia abbiamo mai rifiutato un'offerta che avesse tali caratteristiche. Sono elucubrazioni frutto della fantasia di alcuni giornalisti poi, le tesi che mi avrebbero vista artefice del rifiuto di un'offerta o di condizionarne l'accettazione». Come al solito è tutta colpa della stampa cattiva: un disco che dalle parti di Trigoria va sempre di moda. «Senza alcun tono polemico - chiude la Sensi - voglio in ultimo ribadire che l'As Roma non serve a finanziare Compagnia Italpetroli e che invece quest'ultima ha per molti anni finanziato l'As Roma, garantendo con il proprio patrimonio, accollandosi debiti di As Roma ricapitalizzando la Società o rinunciando ai propri crediti, senza chiedere ai soci di minoranza la sottoscrizione di aumenti di capitale sociale. Se la nostra holding si trova in una fase di ristrutturazione la motivazione è proprio nell'aver messo mano al portafoglio infinite volte , al fine di sostenere la massima competitività. Una follia amorosa del mio amatissimo Papà che ho sempre condiviso e che lo ha reso a volte felice e soddisfatto». Con la lettera si scrive probabilmente la parola fine sulla trattativa con la cordata straniera. I legali delle due parti hanno continuato a trattare anche ieri, ma la presa di posizione della famiglia Sensi - preannunciata dal consigliere Pippo Marra come fu per Soros - non sembra lasciare spazio a una felice conclusione dell'affare come invece in molti ipotizzavano fino alle 21.59 di ieri. Nonostante la banca Unicredit abbia spinto nella direzione opposta pur senza mai entrare nel vivo della questione, i Sensi sono decisi ad continuare dritti per la loro strada. Davanti a loro c'è una montagna da scalare: Spalletti vuole andarsene, va trovato un sostituto, la rosa andrà arricchita e corretta, il settore medico e le strutture richiedono un potenziamento. Il tutto dovendo rinunciare ai circa 30 milioni di euro garantiti dalla qualificazione alla Champions, ormai sfumata. In bocca al lupo.

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