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Razzismo, Platini: "Fermeremo le partite"

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Il coraggio di applicare la «tolleranza zero» nei confronti di tutti i fenomeni di razzismo all'interno degli stadi di calcio. Di usare il pungo duro contro tutti quei tifosi, o pseudo tali, che credono di poter insultare un giocatore solo perchè ha il colore della pelle diverso dal loro. È quanto richiesto dal presidente dell'Uefa, Michel Platini, che sulla questione non ha dubbi: per fermare il razzismo dovranno essere adottate misure drastiche. «L'unico modo è fermare le partite - ha detto Le Roì - ci vorrà coraggio, ma la decisione dell'Uefa d'ora in poi è di sospendere le partite per dieci minuti in caso di cori razzisti, e in caso continuino nonostante gli annunci di fermarle definitivamente», ha spiegato Platini nel corso della cerimonia di consegna della coppa della Champions League alla città di Roma. Rimandando a una prossima decisione dell'Esecutivo europeo il definitivo varo della norma sul potere di arbitro e delegato Uefa a fermare la partita: potere di fatto già concesso da Platini. Insomma, altro che the show must go on: anche il calcio business dovrà rivedere le proprie regole storiche per debellare un problema d'attualità in molti stadi, non solo italiani: «L'unico modo per fermare il razzismo è quello di fermare la partita - ha sottolineato Platini - anche perchè se si va avanti possono nascere problemi mediatici, politici e sociali. Quando si verificano episodi razzisti e diventano troppo violenti contro giocatori di colore, noi della Uefa dobbiamo avere il coraggio di sospendere la partita. Il rispetto per il gioco, la diversità, la dignità, gli avversari e i tifosi. Il nostro messaggio è chiaro: tolleranza zero contro il razzismo».

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