Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Rossi e Marino fanno sorridere Spalletti

default_image

  • a
  • a
  • a

Compare, sull'orizzonte giallorosso, l'icona di «Smile», quella faccetta tonda con gli angoli delle labbra rivolte all'insù, qualcosa di simile a un raggio di sole per una squadra uscita a pezzi dal derby. A schiudere i cuori al sorriso, però, è soltanto la classifica: dopo il ringraziamento per i cugini capaci di siglare a Genova un'impresa di spessore, arriva quello per Pasquale Marino la sua Udinese. Era lecito attendersi che la Fiorentina potesse sfruttare il deficit fisico e psicologico dei friulani dopo lo sfortunato giovedì europeo, invece si è trovata di fronte una squadra che ha espresso positivamente la sua rabbia. Senza Melo e Montolivo, troppo lenta la manovra dei viola, messi sotto prima da Asamoah, che a vent'anni già vale oro, poi da un rigore contestato, ma non scandaloso, scomposto il movimento di Gamberini. Sabato sera, avevo notato come i giocatori interisti, nell'opporsi ai cross della fascia, tenessero rigidamente le braccia dietro la schiena, per evitare discrezionalità nei giudizi arbitrali. Dunque la Roma si porta a cinque punti dal Genoa e a tre dalla Fiorentina, alla quale dovranno rendere visita sabato nell'anticipo del tardo pomeriggio. Ci arriverà dopo essersi procurata indicibili patimenti di fronte al Lecce penultimo in classifica, sotto di due gol dopo tredici minuti e in dieci per buona parte della ripresa. Dopo quell'avvio fulminante, la Roma vera avrebbe vinto di goleada, regalando anche spettacolo. Si è fatta invece raggiungere, prima di trovare per strada un regalo arbitrale di quelli pesanti, inesistente il presunto fallo su Julio Baptista che ha indotto Mazzoleni a indicare il dischetto, Per la terza volta nelle ultime due partite interne, Totti ha trasformato, ma anche in inferiorità numerica lo slancio dei pugliesi ha procurato allarmi teoricamente non facili da spiegare, ma crudelmente illustrati dai quarantotto gol finora incassati in stagione, anche quando in difesa giocavano i titolari, non un panchinaro del Lecce e un esterno chiamato a un altro mestiere.La doppietta di ieri ha consentito a Francesco Totti di issarsi in vetta alla classifica dei bomber della storia romanista, scavalcando un mito come Amedeo Amadei, record raggiunto da miglior uomo in campo. Da sottolineare però come ai tempi del fornaretto non fosse possibile firmare una rete in presenza di una sia pur minima deviazione, al contrario dei tempi nostri, quando basta calciare verso la porta. Tre punti, dunque, a testimoniare per l'ennesima volta quanto la squadra dipenda dal suo capitano: al quale i guai fisici, forse ora lasciati alle spalle, hanno negato l'indispensabile continuità. segue a pagina 24

Dai blog