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La Roma a rapporto

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Dueriunioni a Trigoria per guardarsi in faccia e capire. La Roma prova a fare quadrato dopo la mazzata rimediata nel derby e cerca dentro se stessa la forza per inseguire un miracolo sportivo. Perché la qualificazione alla prossima Champions non è mai stata così lontana. Ieri pomeriggio, prima della ripresa degli allenamenti, Daniele Pradè e Bruno Conti hanno radunato la squadra. Mezzora di colloquio, definito sereno e propositivo, in cui i due dirigenti giallorossi hanno chiesto ai giocatori il massimo impegno da qui alla fine del campionato. «Vietato mollare» lo slogan che emerge dalle segrete stanze di Trigoria nonostante gli otto punti di distacco dal Genoa e i sei dalla Fiorentina sembrino una condanna definitiva. Ma la società, comprensibilmente già seccata per i risultati deludenti ottenuti finora sul campo, non vuole vedere rassegnazione da parte dei calciatori nelle ultime sette partite. Che devono essere interpretate come sette finali. Si è parlato anche del nervosismo che per tutta la stagione ha offuscato la testa della Roma dopo gli evidenti passi avanti degli anni precedenti con Spalletti in panchina: Pradè e Conti hanno invitato tutti alla calma e a una maggiore professionalità. È stato poi chiesto ai singoli giocatori se ci fossero problemi personali da denunciare ma, a quanto pare, nessuno l'ha fatto. In un secondo momento il tecnico, apparso piuttosto sereno nonostante il momento difficile, ha dato vita ad un altro confronto con la squadra come d'altronde usa fare solitamente alla ripresa del lavoro dopo ogni partita. Ben poche le cose da salvare della sfida con la Lazio. Agli errori nell'approccio emotivo e nervoso si sono aggiunti quelli tecnici: un mix letale sin troppe volte in questa stagione maledetta fin dall'inizio. La Roma ripartirà domenica dalla sfida interna con il Lecce e Spalletti dovrà inventare per l'ennesima volta una formazione. Sicuri assenti Aquilani e gli squalificati Panucci e Mexes, c'è fiducia per il recupero di Juan che da oggi dovrebbe rientrare nel gruppo. Anche Vucinic sta meglio e potrebbe farcela anche se ieri non era in campo. L'ormai consueto dubbio-Totti ci accompagnerà nei prossimi giorni, ipotizzabile anche uno stop per Doni che non riesce a guarire dai problemi al ginocchio. Ma non sarà il portiere a chiedere di fermarsi. Lui insieme a Mexes sembra al momento il maggiore indiziato a lasciare la Capitale: senza Champions la Roma sarà costretta a cedere almeno un pezzo pregiato. Nel mercato in entrata si cercherà di portare a termine operazioni intelligenti e poco costose. Da Guberti del Bari (il più vicino) e Abate del Torino passando per Esposito del Lecce fino a Floccari dell'Atalanta.

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