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Roma, senza Champions si fa dura

La delusione dell'allenatore della Roma Luciano Spalletti

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{{IMG_SX}} Champions League, quanto mi costi? Una domanda che cominciano a porsi dalle parti di Trigoria e che ogni giornata che passa incombe sulla società dei Sensi come un macigno. Perché la mancata qualificazione nell'Europa delle grandi creerebbe un problema economico non indifferente per chi si autofinazia. La partecipazione alla competizione più prestigiosa garantisce ricavi importanti che poi sono reinvestiti nel mercato. Nella relazione allegata all'ultimo bilancio e nell'ultima assemblea dei soci la dottoressa Mazzoleni è stata chiara: il mercato sarà fatto in base alla posizione in classifica e alla competizione cui si partecipa. La Roma ha guadagnato negli ultimi tre anni tra i 28 e i 33 milioni di euro tra incassi al botteghino, diritti tv e bonus vari. Cifre importanti che, con un'eventuale qualificazione alla Coppa Uefa, non sarebbero nemmeno sfiorate. Il sogno di vedere all'Olimpico un grande campione deve essere accantonato e per di più va messa in conto almeno una cessione, anche se con ogni probabilità potrebbe esser sacrificato anche un secondo giocatore. Mexes e Doni sono quelli che hanno maggior mercato (escludendo De Rossi che ha giurato amore eterno alla squadra della sua città). Il francese può liberarsi con una clausola irrisoria se si considerà l'età e il suo valore. Con 15 milioni qualsiasi società potrebbe portarselo via. Anche il portiere è sulla lista dei possibili partenti, così come Juan. Vanno poi considerati i rinnovi contrattuali di calciatori come Perrotta, Pizarro e Cassetti ai quali la società di Villa Pacelli avrebbe dato certe garanzie che senza la Champions non potrebbero essere soddisfatte. Negli anni in cui sono arrivati soldi freschi un pezzo importante è stato sempre ceduto: da Cassano, a Chivu, a Mancini. Figuriamoci se non arrivasse la qualificazione. Senza contare il discorso Spalletti che ha avuto qualche scambio di vedute con più di un giocatore e che anche tra i tifosi non gode della simpatia di tutti. Ad aprile la Roma è fuori da tutto e la sconfitta nel derby è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso: la gente non dimentica l'altra sconfitta nella stracittadine, né tantomeno il 7-1 di Manchester. Il suo è un contratto da due milioni l'anno è la società non può permettersi di esonerarlo e poi pagare il suo stipendio e quello di un eventuale nuovo allenatore. Il rischio è che entrambi restino schiavi di un accordo che scade nel 2011. Intanto la Roma oggi pomeriggio torna ad allenarsi. Da verificare Vucinic. Chi appare in buone condizioni è Riise che, contro il Lecce dovrà portarsi sulle spalle una difesa priva degli squalificati Panucci e Mexes (sempre che non sia bloccato dal giudice sportivo anche Loria per alcune frasi del dopo derby). «La sfida con la Fiorentina sarà decisiva per la rincorsa al quarto posto - ha detto il norvegese sul sito asroma.no - anche se il Genoa continua ad ottenere risultati positivi. Purtroppo la nostra stagione non è stata all'altezza delle aspettative».

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