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Lippi prepara l'Italia anti-Trap

Marcello lippi

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L'attuale commissario tecnico studia come rimodulare la sua nazionale, costretto anche dall'assenza di Di Natale oltre che dal previsto turn over. Oggi dopo l'allenamento Lippi ha parlato per qualche minuto con Dossena a parte, e poi con Pirlo e De Rossi più a lungo, spiegando alla coppia di centrocampisti ancora una volta cosa vuole da loro. D'altra parte il reparto era stato quello maggiormente colpito dagli strali del ct nello spogliatoio di Podgorica, tra primo e secondo tempo. Palombo con autoironia ha capito («se l'arbitro cacciava Cannavaro su quel fallo nato dal mio errore, mi buttavo...», la sua battuta di ieri), per il terzo posto di centrocampo Brighi appare favorito, viste le condizioni di forma non ottimali di Montolivo e la scelta di mettere il romanista in gruppo con De Rossi-Pirlo nell'addestramento di possesso palla svolto oggi. Dossena nel Liverpool ha però spesso ricoperto ruolo di esterno di centrocampo: è questa l'idea che gira per la testa di Lippi? In quel caso a Pepe, sicuro titolare dopo la buona prestazione di sabato, si dovrebbe chiedere una posizione più arretrata sulla fascia destra, e l'Italia assomiglierebbe piuttosto a un 4-2-3-1 con Brighi-De Rossi davanti alla difesa: a Pirlo avanzato, come nel secondo tempo in Montenegro, è difficile rinunciare. Ma senza complicarsi la vita, è verosimile che Lippi abbia preparato piuttosto Dossena a un ingresso al posto di Grosso. Il modulo, insomma, dovrebbe essere lo stesso, mutano i protagonisti. A cominciare da Rossi, per il quale si prospettano spazi importanti. Se non sarà titolare dal primo minuto, ci sarà comunque ampio minutaggio. Ma l'attaccante del Villareal chiede di non caricarlo di eccessivo peso: «Io come Cassano? No, siamo due giocatori molto diversi: lui trequartista, io attaccante. E in ogni caso, non è a un singolo giocatore che si deve chiedere di cambiare una partita». Pieno accordo con la filosofia del gruppo, quella che ancora oggi ha mosso Riva a una difesa del ct. «Noi nel '74 fummo degli imbecilli a non cementare il gruppo - ha detto l'ex bomber e oggi capodelegazione - Lippi ha vinto un mondiale e giocato 31 partite di fila senza perdere: come si fa a criticarlo per una mancata convocazione? Andrebbe rispettato».

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