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Lotito: ora basta

Lotito

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Per strigliare la squadra Lotito sceglie il palcoscenico della rielezioni di Abete a presidente della Figc. Parole dure che vanno dritte al cuore di Rossi e di un gruppo che si avvia a certificare un nuovo fallimento: «Voglio che la squadra combatta con la giusta cattiveria - esordisce Lotito - fino al termine della stagione o sarò un giudice spietato. Quando giochiamo contro squadre più piccole di noi abbiamo un calo di tensione, forse crediamo di vincere semplicemente entrando in campo. Adesso chiedo alla squadra di combattere sul campo e di dare sempre il 100 per cento, poi si potrà vincere o perdere, ma voglio vedere un atteggiamento diverso». La delusione è grande, Lotito non si aspettava le due sconfitte consecutive contro Chievo e Catania che hanno fatto ripiombare nel baratro la Lazio dopo che sembrava aver superato il passaggio a vuoto all'inizio del girone di ritorno. E invece tecnico e giocatori sono ricaduti negli stessi errori mostrando difetti che a questo punto della stagione sono strutturali. Ma il presidente non vuole che le ultime nove partite del campionato si trasformino in calvario. «Se non dovesse verificarsi un cambio di tendenza - spiega Lotito - adotterò provvedimenti completamente diversi e inaspettati nei confronti di tutto lo staff, capiranno chi è il vero Lotito. La società ha fatto sin qui grandi investimenti, tutti vengono pagati in maniera puntuale e adesso devono lavorare per dare qualcosa alla Lazio». il ko al Massimino è stata la classica goccia che ha fatto traboccare un vaso già pieno. Lotito era convinto di aver creato un gruppo in grado di potersela giocare alla pari contro chiunque e invece si è scontrato con la tragica e inattesa realtà di una squadra senza personalità che, dopo un promettente avvio, si è avvitata su se stessa fino a scivolare nelle zone anonime della classifica. Resta la semifinale di Coppa Italia ma l'esito è tutt'altro che deciso perché il 2-1 conquistato all'Olimpico è un piccolo vantaggio ma non dà assolutamente garanzie per l'ingresso in finale. «Non è colpa della sconfitta di Catania, quello che rimprovero alla squadra è l'approccio - ha concluso il presidente della Lazio - e poi ogni volta si trova una scusa, prima l'allenatore, poi i tifosi, quindi la testa. Ora basta, mi interessano solo i risultati. Ci ritroviamo in classifica a star dietro a club che hanno compagini meno forti della nostra e non va bene, sono tutti sotto esame». La voce del padrone è forte e chiara. Il presidente potrebbe anche arrivare a bloccare gli stipendi che invece, come pochi club in serie A, arrivano nel pieno rispetto delle regole. Provvedimenti minacciati che difficilmente potrà mettere in pratica, ma stavolta la misura è colma e Lotito è stanco di vedere rovinati i sacrifici della società per poter tornare in Europa dopo un anno di assenza.

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