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Mourinho tra viola e Ancelotti

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DarioNicolini MILANO Nelle polemiche alla milanese c'è sempre un elemento fisso, Mourinho, e uno variabile. Stavolta il secondo ruolo tocca a Carlo Ancelotti, «reo» di aver parlato male del girone di Champions giocato dall'Inter e di qualche stoccata diretta al portoghese, di cui, secondo la stampa spagnola, sarebbe anche il rivale diretto per laprossima panchina del Real Madrid. Risposte? Due. Una tecnica: «Noi e la Juve – sottolinea Mou - abbiamo perso in Champions League ma abbiamo qualcosa per cui giocare. È una situazione diversa rispetto a quella del Milan, che dopo l'eliminazione dalla Coppa Uefa non ha traguardi». L'altra «morale»: «Un allenatore può perdere tutto ma non deve mai perdere la dignità personale». Discorso chiuso? Per Ancelotti sì: «Io non parlerò più di lui né dell'Inter, lo invito a fare lo stesso del Milan». Allora si parla di campionato, e di Fiorentina. Che per Mourinho «gioca molto bene e lotta per la Champions. Magari è una squadra perfetta per noi in questo momento, perché proprio di una partita difficile abbiamo bisogno in questo momento». Per reagire, dare un segnale forte dopo l'eliminazione in Champions. Mou proverà a farlo con Chivu recuperato al posto di Cordoba e Vieira, con Cruz, fuori per scelta tecnica. Prandelli per stasera a San Siro punta sul coraggio, Mourinho in prospettiva sulla pianificazione. «Mi preparo, scrivo, studio e faccio la mia relazione per la società: illustrerò alla dirigenza la mia visione sul futuro del club, che sarà pronta per giugno». Quando si saprà già tutto: sullo scudetto, su di lui e anche su Ancelotti.

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