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Il Gp di Roma prende forma

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{{IMG_SX}} Voci di corridoi, spifferi più o meno «politici» (in genere molto attendibili), danno praticamente per certa la data: sarà il prossimo 4 aprile al Campidoglio. Giorno in cui il sindaco di Roma Alemanno svelerà al pubblico romano e alla città, l'amizioso progetto che sogna di portare nella capitale un Gran Premio di Formula Uno. Evento epocale che porterebbe cinque due miliardi di euro di indotto nell'arco di quattro anni. Il grosso del lavoro è ancora in via di definizione in giro per l'Europa: tra Germania, Inghilterra e Italia. In terra tedesca, esattamente negli studi di Hermann Tilke ad Aachen, due ingegneri dello staff di Maurizio Flammini (già patron del mondiale Superbike), stanno lavorando spalla a spalla con l'uomo che ha progettato la maggior parte dei circuiti della Formula Uno. Nelle sue mani è il «master plane», ossia il progetto complessivo dell'evento: quello che darà le indicazioni tecniche nessarie, dovrà sviluppare tutte le problematiche, ma soprattutto, mostrerà finalmente una bozza di circuito definitivo dopo le infinite anticipazioni ancora tutte da verificare. Oltremanica invece si discute della parte econocico-politica. Ieri a Londra ennesimo incontro tra Maurizio Flammini e Bernie Ecclestone. Negli studi londinesi del patron della Formula Uno, l'ingegnere romano è ormai di casa e anche ieri c'è stato l'ennesimo passo avanti. Ecclestone, che ha da tempo fiutato l'affare della vita («molto positivo»), è ormai apertamente schierato dalla parte del Gp di Roma, cosa che spiana la strada alla possibilità di farlo diventare una realtà della Formula Uno moderna. Ma per quello che negli incontri preparatori è ancora chiamato «una gara di F1 a Roma» e non «Gran Premio di Roma», c'è ancora tanta strada da fare. Innanzitutto bisognerà convincere il foltissimo partito del «no». Poi i residenti di un quartiere, quello dell'Eur, apparsi molto scettici sul progetto. Ma Flammini è ottimista anche su questo fronte, perchè convinto della validità di una proposta che porterà soldi e infrastrutture ad un quartiere che ne ha molto bisogno. «Non ci sarà nessun problema sulla viabilità» ci aveva detto subito dopo la nostra anticipazione a gennaio e il progetto che sta prendendo forma va proprio in quella direzione: la grande arteria Cristifiri Colombo, non verrà toccata. Ma dalle strade che la circondano e si snodano attorno al Palazzo della Civiltà e del Lavoro, arriveranno un fiume di soldi.

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