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Con i cerotti nel calcio che conta

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Bellacosa le donne, anzi la più bella, però la data che le celebra ha finito con l'intitolare la domenica calcistica delle seconde linee soprattutto ai nonni, quelli di qualità. Trentasei anni Pippo Inzaghi, trentatré Marco Di Vaio, in Inghilterra si sarebbero portati a casa il pallone firmato da tutti, la tripletta l'hanno firmata loro, decisiva per il Milan e per il Bologna, per l'attaccante romano un sempre più solido presidio del trono di bomber. Due vittorie pesanti per la classifica: il Milan tiene lontani gli aspiranti al terzo posto, largo il punteggio che lo premia oltre i meriti, a lungo l'Atalanta era rimasta in partita, Abbiati chiamato agli straordinari; a Bologna decisivo Di Vaio quando la Samp aveva scaldato Antonioli, altro vecchietto renitente alla resa. Meno amare le lacrime della Roma per la mancata vittoria sull'Udinese: i due punti lasciati per strada l'avrebbero portata in solitudine al quarto posto, traguardo finora soltanto sfiorato grazie agli anticipi, però dopo quelli da Genova altri cioccolatini arrivano da Firenze. Colpaccio del Palermo, che doveva confrontarsi con il malumore del suo presidente dopo un periodo non felicissimo, Prandelli chiama i suoi a una riflessione generale. La classifica tende così a frazionarsi vistosamente, la Juve a inseguire l'Inter, però a rispettosa distanza, la Champions senza preliminari vede ora il Milan a più cinque, anche se il plotone delle pretendenti rimane agguerrito. segue a pagina 25

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