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Senza vergogna

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«Erarigore». Dopo Mourinho lo dice anche Moratti. Senza vergogna. Sembra che a parlare siano l'allenatore e il presidente di una Juventus che per fortuna non c'è più. Quella a cui tutto era dovuto. Che mentre vinceva gli scudetti in modo irregolare truccava pure le moviole. Ora tocca all'Inter. Prepotente sul campo e davanti alle telecamere. «Per me su Balotelli c'era rigore - sostiene Moratti il giorno dopo la sfida con la Roma - è sembrato incredibile vedere la sicurezza con cui si è detto il contrario». Già, qualcuno si è «permesso» di raccontare l'evidenza. Il patron nerazzurro è addirittura infastidito. «Tutte le volte ci deve essere una polemica - prosegue - il calcio è fatto di queste cose. Il fallo su Cambiasso in occasione del terzo gol della Roma? Forse non affronto il fatto con lo stesso astio con cui lo affrontano dall'altra parte». Che signore. Poi gli tocca difendere il «povero» Balotelli. «Il suo carattere è quello. È stato talmente rimproverato da parecchie televisioni, a Roma e a Sky, che credo possa bastare». Ma sì. Ma quale bastone, meglio la carota. Mentre l'Inter si al secondo scudetto consecutivo sporcato dagli errori arbitrali, i potenti del calcio cadono dalle nuvole. «Non dobbiamo pensare alle tensioni del dopo partita - dice il presidente federale Abete - quello di domenica è stato un grande spettacolo di calcio con un 3-3 entusiasmante». Vaglielo a dire a De Rossi e Spalletti. Il presidente della Lega Calcio Antonio Matarrese rincara la dose: «Questo è il calcio italiano, altrimenti che gusto c'è». Il gusto dell'orrido. Dal settore arbitrale nessuna presa di posizione ufficiale, ma dalle stanze delle giacchette nere emerge un pensiero univoco: «Il contatto tra Motta e Balotelli c'è stato, ma la spinta laterale del difensore romanista sull'attaccante dell'Inter non era tale da giustificare il rigore. Purtroppo Rizzoli l'ha interpretata come punibile». E ora dovrà spiegare anche a Collina i motivi della sua scelta. Lui, uno dei pupilli del designatore, si ritrova sommerso dal polverone. Ma non verrà punito. Di sicuro, fino a quando i due non si saranno parlati, Rizzoli non sarà designato per le prossime partite di cartello, a partire da Torino-Juve. Prima o poi un big-match toccherà anche a lui. Altrimenti che gusto c'è?

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