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La rabbia giallorossa

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Così, il giorno dopo l'ennesima rapina (o se volete chiamatelo aiutino/aiutone), la Roma resta in silenzio. Nessuno della società è andata oltre quanto detto a caldo nell'immediato dopo-partita di San Siro con tanto di chiosa affidata alle parole di Bruno Conti. «Fate i complimenti a Mourinho per come ha insegnato l'educazione a Balotelli, si vede che nella sua educazione è compresa anche la simulazione», aveva sentenziato il dt della Roma. «Il rigore c'era? Ma non scherziamo. Se qualcuno l'ha visto si è sbagliato. Questo è tutto» lo sfogo che ha avuto conferma dalle indiscrezioni che danno per scongiurato il rischio «prova-tv» per il giovane colored dell'Inter. A Trigoria il giorno dopo il resto sono voci di corridoio con il presidente Rosella Sensi molto amareggiato che promette di farsi sentire nelle sedi competenti. Dopo l'urlo di De Rossi ieri è tornato sulla questione Rizzoli anche Mexes. «De Rossi ha fatto bene ad arrabbiarsi - ha detto il difensore francese - anche se Rizzoli non ha sbagliato come fece Rosetti lo scorso anno, ha comunque commesso degli errori. E noi siamo stati penalizzati ancora una volta. L'arbitro, dal punto di vista del comportamento, ha fatto fare a Balotelli quello che voleva, gli ha consentito di comportarsi a suo piacimento». Il tam tam radiofonico della capitale ha montato giustamente il caso. Così, mentre la Roma resta in silenzio, arrivano le «bombe» dei tifosi Vip che esprimono tutto il disappunto di un popolo per certi versi scoraggiato dai troppi torti subiti. «Anche l'arbitro ci ha fatto la linguaccia» scherza il Presidente del Pdl al senato Gasparri. Che poi però diventa serio: «L'Inter è la più forte, ma non c'è la necessità di agevolarne un cammino con una serie di errori arbitrali». Il senatore del Pdl Stefano De Lillo invece, ha deciso di presentare un'interrogazione al sottosegretario allo Sport, Rocco Crimi, per rendere «autonoma» la federazione arbitrale rispetto alla Federcalcio, nella speranza che questa evidente sudditanza psicologica finisca. Insomma un pebliscito contro una classe arbitrale disastrosa che continua a sbagliare solo in un senso. A Milano nessuno se ne accorge e meno male però che c'è anche qualcuno, per niente al di sopra delle parti, che non perde la sua onesta. Mazzola, unico interista ad ammettere: «Non era rigore»... ma ci vuole tanto?

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