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L'Italia si aggrappa a Zoeggeler

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In sintesi: l'Italia si è dimostrata ancora una volta fragile nei grandi eventi, pur essendo forte nella regolarità della Coppa del mondo. Ieri l'oro è andato all'austriaco Manfred Pranger, l'argento al francese Julien Lizeroux e il bronzo al canadese Michael Janyk: slalom a eliminazione se ce n'è mai stato uno, visto che nella prima manche erano al via 75 e ne sono arrivati 36. E, nella seconda, su 30 ne sono rimasti 17. Non è una scusa ma solo una constatazione. Gli azzurri chiudono l'avventura iridata solo con l'argento di Peter Fill nel superG e il bronzo di Nadia Fanchini in discesa. «Un bilancio negativo - ammette Claudio Ravetto ct degli azzurri -. Dobbiamo imparare a emergere anche nelle gare secche, quelle senza domani. È su questo che dobbiamo lavorare. In Coppa otteniamo risultati splendidi con vittorie e podi, poi arriviamo qui e non riusciamo ad andare più in là di una medaglia d'argento e una di bronzo. Dobbiamo lavorare di più e meglio. Ci vuole più personalità». Analisi impietosa. Ma assolutamente condivisibile. Tra un anno ci saranno le Olimpiadi, in Canada: sarebbe un peccato, visto il materiale umano a disposizione, arrivarci senza avere provato a fare di tutto per ottenere il massimo. «Non è solo questione di assistenza psicologica agli atleti - continua Ravetto -. Il problema è complessivo. Dobbiamo diventare come Milan e Juventus, che stanno sempre alle spalle dei loro giocatori: li fanno sentire forti non solo perché sono bravi, ma anche perché hanno alle spalle una società forte che lavora con loro e per loro». Ovvero: si sveglino Federazione e sponsor. Ma per l'Italia del freddo non ci sono solo dolori. Se infatti lo sci piange, sorride lo slittino del «cannibale» Armin Zoeggeler che, sulla pista di Calgary centra il quarantacinquesimo successo in carriera e conquista la sua ottava Coppa del Mondo. Un trofeo che, aggiunto ai 2 ori olimpici, ai 5 titoli mondiali e ai due europei proietta lo slittinista altoatesino nell'Olimpo di grandi. Ormai sono 21 anni che Zoeggeler (nato 35 anni fa a Foiana) colleziona successi e ora può puntare ad abbattere lo storico record dell'austriaco Markus Prock, l'uomo che ha vinto 10 Coppe del Mondo. La vittoria colta in Canada, poi, ha un sapore particolare visto che propria lì, a Vancouver, si terranno le Olimpiadi invernali del 2010. Un appuntamento che Armin vivrà da assoluto protagonista. La speranza è che anche lo sci segua il suo esempio.

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