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Maratona spagnola per la "solita" finale

Nadal e Verdasco dopo la semifinale

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In tanti anni da guardone professionista non mi era mai capitato di vedere un giocatore di 25 anni compiere in pochissimo tempo un salto di qualità così importante. Si vuole che questo Verdasco sia stato aiutato a trovare fiducia e motivazioni in una fortunata circostanza alla quale non è stato estraneo il suo a avversario di ieri sera. Verdasco avrebbe infatti dovuto avere nella finale di Coppa Davis giocata due mesi fa in Argentina il ruolo di doppista ma prima l'assenza di Nadal, poi una cattiva prestazione di David Ferrer, hanno convinto Emilio Sanchez il capitano spagnolo ad affidare a Verdasco l'ultimo, decisivo singolare. Lui lo ha vinto in cinque set diventando quindi protagonista. Nadal, che era giunto in semifinale senza cedere nemmeno un set dev'essere rimasto sorpreso nel trovarsi di fronte un avversario completamente diverso da quello che conosceva e che aveva sempre battuto lasciandogli in sei partite soltanto un set. La partita è stata molto migliore delle attese. Chi si attendeva che Verdasco fosse già soddisfatto dei risultati ottenuti o che potesse soffrire di un complesso nei confronti del più giovane ma più famoso connazionale è stato smentito sul campo. L'incontro è stato equilibrato ed interessante fin dall'inizio. Verdasco ha vinto il primo set al tie-break, è stato in partita fino al 4 pari del secondo set ma quando lo ha perduto per 6-4 ed ha ceduto successivamente il tie-break del terzo si pensava che avrebbe finito per arrendersi. Invece Verdasco, dimostrandosi più intraprendente oltre che più incisivo nel servizio rimaneva aggrappato alla partita e finiva addirittura per dominare (7 punti a 1) il tie-break del quarto. L'incontro aveva stabilito da due minuti il record di durata di una partita in questo torneo (Becker e Campoorese avevano giocato per 5 ore ed 11 minuti nel 1991) quando finalmente Verdasco ha ceduto commettendo due doppi falli che gli sono costati il servizio decisivo sul 5 a 4 per Nadal. Le sorelle Williams si sono permesse di dare due schiaffi agli organizzatori del torneo che avevano assegnato loro, stupidamente interpretando le classifiche che nel doppio non hanno alcun valore, la decima testa di serie. Ripetendo i successi ottenuti l'anno scorso al torneo di Wimbledon ed alle Olimpiadi di Pechino le due sorelle hanno vinto il doppio femminile liquidando con un doppio 6-3 la slovacca Hantuchova e la giapponese Sugiyama. Questa sera Serena Williams tenterà di conquistare il suo decimo titolo dello Slam contro Dinara Safina che l'anno scorso era stata sconfitta in finale al Roland Garros dalla Ivanovic ed alle Olimpiadi dalla Dementieva.

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