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Quella giornata indecente da dimenticare

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Invece non è così e la gara odierna contro il Catania al Massimino, tutto sembra fuorché la tipica sfida di fine anno tra due squadre che incrociano i loro destini con la stella cometa all'orizzonte, messaggera di pace. Sono passati solo sette mesi dal quel 18 maggio, che per quasi un'ora vide la Roma campione d'Italia e il Catania retrocesso in serie B. Il popolo giallorosso sa bene com'è finita. Sarebbe stato normale se tutto si fosse svolto nei canoni della regolarità, ma l'allucinante pressione dell'ambiente etneo su quell'incontro risultò determinante ai fini del risultato finale. Lo sanno bene Spalletti e i giocatori e le parole dette in settimana da De Rossi ne sono un'ulteriore riprova. Si è andato dall'aggressione fisica ai giornalisti romani fino alle minacce ai protagonisti giallorossi in campo e fuori. Una situazione con notevoli precedenti ben nota a tutti, tranne sembra a Lega e Federazione, che mai sono intervenuti per porre un freno a questo stato di cose. O meglio un provvedimento fu preso: una multa di dieci mila euro al Catania, come quella che in genere prende la Roma per fumogeni o bomboni gettati sul parterre dell'Olimpico. Se non fosse stato offensivo, ci saremmo fatti una bella risata.

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