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All'Olimpico Juventus e Milan si giocano il ruolo di anti-Inter

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Stesso concetto ripreso ieri anche da Claudio Ranieri. Questo perché bianconeri e rossoneri rappresentano le squadre più titolate della Penisola e, quando si sono sfidate negli ultimi decenni, in palio c'è stato quasi sempre lo scudetto. Il presente, però, è un po' diverso, e la gara che si disputerà stasera all'Olimpico di Torino (tutto esaurito per l'occasione) rappresenta solo l'occasione per una tra Juventus e Milan di proporsi come antagonista della corazzata nerazzurra, che da qualche anno ha monopolizzato la scena nazionale. «Chi perde non è staccato - spiega il tecnico bianconero - perché il campionato è lungo e in primavera tornerà la Champions League. Però è certo che dovrà fare gli straordinari per recuperare». Ancelotti è sulla stessa lunghezza d'onda: «In caso di sconfitta - spiega - l'Inter può allontanarsi, ma non sarà determinante. Una vittoria, invece, ci darà slancio». L'undici di Mourinho, dal canto suo, può gustarsi la partita con la consapevolezza di avere tutto da guadagnare. Nonostante la buona volontà del Chievo, infatti, difficilmente i nerazzurri mancheranno l'appuntamento con i tre punti e assisteranno al posticipo serale sperando nel pareggio ma ben sapendo che, anche in caso contrario, avranno comunque distanziato ulteriormente una delle due storiche rivali. Serafico il commento del tecnico portoghese, che tifa per il pareggio ma ha dichiarato che guarderà il posticipo solo in caso di vittoria pomeridiana col Chievo. Gli scenari a inizio campionato erano diversi. A Milanello, soprattutto, speravano che la partecipazione dei nerazzurri alla Champions League avrebbe portato questi a qualche defaillance in campionato, con Kakà e compagni pronti ad approfittarne in virtù dell'impegno soft in Coppa Uefa. Nulla di più sbagliato. L'Inter veleggia tranquillo davanti a tutti e si è permesso anche di lasciare ai cugini la soddisfazione di vincere il derby. E la posta in palio stasera è fondamentale proprio per il Milan. In fondo, a Torino i successi di Champions League hanno messo al riparo Del Piero e compagni da contraccolpi psicologici. Ma a Milanello un ulteriore stop, con eventuale caduta a -9 dai cugini, riacutizzerebbe quella crisi già affiorata nelle ultime settimane.

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