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La corsia preferenziale dei libici

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La banca guidata da Alessandro Profumo, se il 31 dicembre non incasserà i 130 milioni di euro dalla controllante della Roma, la Italpetroli, avrà il mandato per vendere asset della società petrolifera tra cui anche la squadra di capitan Totti. E a quel punto Tripoli potrebbe avere una marcia in più. Sì perché i libici sono entrati, nel pieno della tempesta finanziaria, nel capitale della banca di Piazza Cordusio. I fondi sovrani libici a metà ottobre sono infatti saliti al 4,23% del capitale di UniCredit. Un acquisto che li ha fatti diventare il secondo azionista dietro la Fondazione Cariverona. A comprare in Borsa, incrementando la quota dello 0,9% ereditata dalla vecchia presenza in Capitalia, è stata la Banca Centrale della Libia e le controllate Lybian Foreign Bank e Lybian Investment Authority. Si è solo nel campo delle ipotesi per quanto riguarda i modi di ingresso nella società di calcio ma le dichiarazioni che l'ambasciatore Abdulhafed Gaddur, ha rilasciato della trasmissione non lasciano dubbi sulle intenzioni dei libici. Gaddur non ha escluso la possibilità di un investimento «indiretto» della Libia nella Roma.

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