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Le cento perle di Spalletti

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Non a caso Bruno Conti aveva parlato della peggiore vigilia di un derby che si ricordava. Ecco perché il successo sulla Lazio, strappato con le unghie e i denti, ma anche con troppa paura di vincere, è importantissimo. «Da questo dobbiamo ripartire con meno timori» ha detto Spalletti a caldo. Un concetto che ha ribadito ieri ai microfoni di Sky a margine della cerimonia legata alla consegna della panchina d'oro, che inspiegabilmente ancora una volta non gli è stata assegnata. «Nel derby siamo riusciti a conquistare tre punti pesanti che ci potranno permettere di lavorare con più tranquillità in futuro. Ora l'orizzonte della Roma deve essere quello di continuare a lavorare così, supportata in più dal nuovo entusiasmo che vittorie come quella di domenica ti possono dare». Una Roma che dopo aver vinto quasi cento volte con l'amato 4-2-3-1 è stata ridisegnata da Spalletti nelle ultime settimane: «Nel derby c'è stata la riconferma di un atteggiamento di squadra che ha trovato un suo equilibrio. Le caratteristiche dei giocatori che ho mi indicano che si può andare avanti così. I calciatori che abbiamo preso sono di rango, anche se ne abbiamo molti nel settore centrale, mentre ci manca qualcosa sugli esterni. Quello attuale è uno schema tattico che si sposa con ciò che abbiamo a disposizione». Infine una bacchettata alle tensioni di un ambiente in continua fibrillazione: «Purtroppo si esagera sempre nel creare troppe aspettative e poi ogni volta che non riesci a fare risultato ti crolla il mondo addosso. Bisogna ragionare con più tranquillità ed equilibrio». A cominicare da Lecce.

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