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MILANO Nuovo sorpasso alla Juve e Inter sempre in scia. È ...

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Per il resto, il Milan ha sofferto per lunghi tratti la manovra del Chievo, sempre in partita anche per merito di Sorrentino, il portiere che, nel finale, nega il raddoppio dei padroni di casa prima a Pato e poi a Jankulovski. Anche Abbiati, però, ha dovuto lavorare duro, segno che le assenze in difesa si sono fatte sentire. Già senza Borriello, Ambrosini, Maldini, Nesta e Pirlo, Ancelotti perde all'ultimo anche Zambrotta. Dentro allora Bonera sull'out destro e Favalli a far coppia al centro con Kaladze, mentre in attacco, dietro il duo dei sogni Kakà-Ronaldinho, Inzaghi è preferito a Pato. Di Carlo, invece, ha Bogdani fuori ma non rinuncia ad offendere con Pellissier e Luciano, due che sanno sempre tenere in apprensione le difese avversarie. È il Milan, ovviamente, a fare la partita, a cercare di scardinare un Chievo sempre ordinato e pronto a ripartire. I palloni lavorati da Ronaldinho sono sempre una delizia, Kakà è mobile e Inzaghi si apposta, come suo solito, sul filo dell'off-side. A sbloccare il match, però, non è un colpo dei tanti solisti rossoneri ma un rigore, e perlopiù dubbio, un presunto contatto al 15' tra Bentivoglio e Kakà che nasce fuori area e muore dentro. De Marco invece non ci pensa su due volte ed indica il dischetto, mandando su tutte le furie il Chievo, colpito al cuore dal dischetto dallo stesso Kakà. Trovato il vantaggio il Milan non si rilassa ma soffre un pò troppo la velocità del Chievo. Il Milan torna in campo dall'intervallo con l'intento di chiudere i conti ma non ci riesce perchè il Chievo sa far blocco quando è il momento e Sorrentino si esalta al 4' sul colpo da biliardo di Dinho. Gli uomini di Di Carlo, passato il pericolo, si portano costantemente nella metà campo rossonera, creando più di un grattacapo ad Abbiati, bravo soprattutto al 14' quando si stende per deviare in corner una rasoiata dalla distanza di Bentivoglio. A fine gara Ancelotti promuove il suo Milan: «Abbiamo giocato bene». Un po' di concretezza in più avrebbe fatto felice il tecnico rossonero. «Abbiamo offerto un buon calcio - ha proseguito il tecnico - ma non abbiamo chiuso la partita. Potevamo fare qualche gol in più, non c'è stata molta precisione davanti. Visto che una settimana fa siamo stati raggiunti nel finale a Lecce, abbiamo avuto un pò di paura nel finale. Non mi sembra, però, che il Chievo abbia creato pericoli». Il rigore, come dimostrano le immagini televisive, non andava concesso: il contatto tra Kakà e Bentivoglio, sanzionato dall'arbitro De Marco, si è verificato fuori dall'area di rigore. «Si vede solo in tv, in campo non era possibile», dice.

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