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Tiziano Carmellini [email protected] Alzi la ...

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Soprattutto prendendo a modello i tre anni precedenti, nei quali la squadra messa in campo dal toscano aveva meravigliato per gioco e risultati. Invece, dopo uno scudetto sfumato all'ultima giornata, una una campagna acquisti tutta da rivedere, una serie infinita di infortuni e accadimenti epocali (vedi la sospensione del match contro la Samp per alluvione), la Roma è quartultima a quota otto punti in classifica: a sedici dalla vetta con tutto il mondo in mezzo. Un disastro difficilmente recuperabile, tantopiù quando le partite vanno come a Bologna domenica scorsa. Altro che crisi alle spalle, la Roma deve ancora dimostrare di aver superato il momento «no» che l'ha relegata laggiù in fondo alla classifica. Spalletti ha provato a cambiare e contro il Chelsea il nuovo rombo di centrocampo aveva dato buoni segnali di risveglio. Tutta un'altra Roma rispetto a quella veloce e spumeggiante che aveva impressionato lo scorso anno, ma comunque una squadra in grado di soffrire, stringere i denti e distaccarsi da un'indentità della quale era fin troppo schiava. Ma tre giorni dopo a Bologna un altro passo indietro. Stesso modulo, ma squadra più opaca e confusa a tratti apparsa quasi smarrita contro un Bologna tutt'altro che votato all'attacco. Il gran gol di Totti, uno che a Bologna è voluto andarci per forza contro tutto e tutti, sembrava il punto di svolta della stagione. Poi, a tempo scaduto, quell'autogol pazzesco di Cicinho ha riaperto una ferita tutt'altro che rimarginata. E proprio il modo in cui è arrivato il pareggio del Dall'Ara è stata la conferma del momento sfortunato di una squadra che vede ora nel derby la partita del riscatto. Un passo indietro dal punto di vista del blasone, ma questo derby per la Roma può essere davvero la partita dell'anno, quella nella quale dare una «lezione» di calcio ai rivali di sempre e riprendere il cammino verso la zona alta della classifica: fin qui solo un miraggio. Per farlo Spalletti dovrà prima fare i conti con un'infermeria di nuovo affollata con un Doni «ricucito», un Mexes dolorante e un Pizarro squalificato. Oggi i controlli, poi tutti al lavoro con una grande certezza: Totti è tornato e anche al derby vorrà dire la sua.

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