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Fabrizio Fabbri Ritmi blandi, poco ...

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Il lungo americano ha fatto il vuoto sotto le plance trovando soluzioni sia da post basso ma anche frontalmente in allontanamento. È evidente come, rispetto al passato, il gioco di Roma in questa stagione prevederà spesso soluzioni per la batteria pesante. Forse sollevati dalla precisione di Hutson e dal buon impatto di Brezec appena chiamato alla tenzone gli esterni, ad eccezione delle prime fiammate di Becirovic, hanno un po' tirato i remi in barca. Anche perché, con una facilità quasi eccessiva, la Lottomatica ha raggiunto il +17, 24-7, che ha scavato un solco profondo tra le due formazioni. Da questo momento in poi la Virtus ha giochicchiato a fiammate. Becirovic ha preso il meritato riposo e la prima apparizione di Ray sul parquet ha prodotto poco. In casa sabina invece la voce grossa l'ha fatta Pervis Pasco che con la sua fisicità, mescolata a piedi veloci, ha creato grattacapi sia a Hutson che a Brezec. Così la Solsonica ha risalito la china mentre Roma è sembrata sonnecchiare. Il risultato del 20' è 31-22 con la Virtus che però in apertura di terza frazione ha prodotto un nuovo sprazzo. Protagonista questa volta è stato Ray che ha saputo coniugare la sua predisposizione alla realizzazione (14 punti tutti dalla metà di gara in poi) con molti minuti giocati da playmaker mascherato. Chi invece non ha certo brillato è stato il fenomeno Jennings. Poco ispirato il ragazzino ha conosciuto tanta panca dando così la possibilità a Jaaber, buona prova come quella di Datome, di mettere minuti sulle spalle. Da adesso si fa sul serio e la prima avversaria per la Virtus sarà domenica, ore 18,45 con diretta su Sky, la storica rivale Caserta, tornata nel basket che conta.

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