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Ancelotti resta al Milan. Per ora

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Tutto bene nonostante nel primo pomeriggio l'allenatore rossonero si sia dovuto recare nella sede milanista di via Turati, a colloquio serratissimo con l'intero gruppo dirigenziale del Milan: dal vice presidente Adriano Galliani al ds Ariedo Braida, con l'aggiunta del direttore tecnico Leonardo, del responsabile dell'area medica Jean Pierre Meersseman e perfino del responsabile dei preparatori Daniele Tognaccini. Responso finale, dopo quasi due ore e mezzo di udienza, tutto a posto. «Abbiamo fatto una riunione con la società, lo staff tecnico e quello medico per valutare il momento e cercare di trovare le soluzioni più idonee», ha detto Ancelotti all'uscita dalla sede del Milan: «Come è andata?», conclude Ancelotti, «bene». Bene ovviamente significa in primo luogo che Ancelotti rimarrà sulla panchina rossonera. Per quanto ancora non si sa, ma per ora è la soluzione scelta dal Milan. Anche Galliani in serata conferma: «Né la proprietà, tantomeno il sottoscritto hanno mai pensato di sostituire l'allenatore». Vuol dire che la colpa per le sconfitte, le figuracce, e la grande delusione di questa prima parte di stagione non vengono scaricate dalla dirigenza milanista tutte sulle spalle del tecnico. Ancora tollerato, per qualcuno graziato, per più motivi. Perché sette anni non si cancellano in due settimane, perché il tema campagna acquisti è, paradossalmente, una scusante credibile per un allenatore contrario a gran parte delle scelte fatte dalla società. E perché poco più di due mesi fa Ancelotti, col Milan fuori dalla Champions, ha rifiutato decine di milioni di euro da Abramovich per restare nella sua casa naturale, nel suo Milan. Stima, considerazione e gratitudine. Per il momento bastano.

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