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Donadoni? Io non c'entro

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Invece Luca Toni, dopo le imprese di Firenze, gli applausi al Mondiale e l'exploit in Germania col Bayern Monaco ha conosciuto l'altra faccia della medaglia. E c'è chi ha imputato proprio al flop dell'attaccante emiliano l'addio di Roberto Donadoni dalla panchina azzurra. «Non credo di essere talmente importante per la Nazionale da arrivare a condizionare una cosa simile, quindi non penso che Donadoni sia andato via per colpa del sottoscritto. Io ho dato sempre il massimo, purtroppo non sempre tutto gira come vorresti, ho avuto anche un pò di sfortuna - dice Toni -. Le critiche? Non sono stato massacrato però ne ho ricevute ed è vero anche che sono stato più difeso in Germania che in Italia ma perchè sono un giocatore del Bayern. E comunque ormai è passata, dopo questa delusione me ne sono andato in estate in mezzo al mare - sorride - nella terra di nessuno». Da dove è tornato più carico che mai: «Per me inizia un nuovo ciclo. Sono sereno, e ho voglia di ripetere l'impresa di Germania, anche Lippi l'ho trovato motivatissimo, già nelle prossime due gare dobbiamo dimostrare di essere i campioni. E non vedo l'ora di ritrovare il gol in azzurro». Stavolta però dovrà vedersela con un Gilardino in grande spolvero, già 3 reti in quattro gare ufficiali tra Fiorentina e nazionale. «Non sono sorpreso, lo conosco da anni e conosco le sue doti - commenta Toni -. Doveva solo riavere fiducia. Ora Alberto s'è ritrovato e insieme a Trezeguet per me è favorito nella classifica di capocannoniere. Non so a Cipro a chi toccherà, giocherà chi sta meglio, se Lippi opta per il tridente sarà più facile avere spazio - sorride -. In ogni caso io e Gilardino abbiamo anche dimostrato di poter convivere». Il tutto in attesa di ritrovarsi contro in Champions League. «A volte il destino riserva di queste sorprese - sospira l'ex viola -. Mi ritroverò contro il mio passato, una città e una squadra dove ho vissuto due anni stupendi e ho ancora tanti amici, compresi i Della Valle». Tornare fra qualche anno come ha ipotizzato Andrea Della Valle? «Mai dire mai - risponde -. Quella in Champions per me una gara particolare, spero che sia la Fiorentina che il Bayern riescano a passare il turno». E in caso di gol deciderà sul momento: «Un attaccante vive per il gol e mai ho considerato una mancanza di rispetto festeggiarlo. Comunque vedremo». Uno sguardo al campionato italiano: sulla violenza dice che «nulla è irrisolvibile, bisogna solo avere la volontà di cambiare», per lo scudetto vede in lizza 4-5 club «ma non sono sorpreso del pari di Mourinho a Genova, la Samp è una buona squadra e oggi c'è più equilibrio rispetto al passato».

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