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La mano «fatata» di Brunetto

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Ma fondamentali erano le scelte di terza e quarta fascia, delle quali la Roma non può certo lamentarsi. Suscita dolcissimi ricordi il Bordeaux, che ha perfino laureato bomber Manuel Gerolin, dei girondini i romanisti avevano fatto strame diciotto anni fa, sette gol a zero nel doppio confronto. Non del tutto teneri i campioni di Romania del Cluj, da non sottovalutare come tutte le incognite, arriverà qualche consiglio da Walter Zenga. Non dovrebbe rappresentare un problema il passaggio del turno, non impossibile neanche il confronto con il maestoso Chelsea di Scolari, insomma di Lione ce ne era soltanto uno, più importante avere evitato le mine vaganti come Atletico Madrid, Fenerbahce, Zenit San Pietroburgo, Marsiglia. Urna benedetta per l'Inter, Werder Brema, greci e cirprioti avversari modesti, forse il meglio che si potesse augurarsi nelle rispettive fasce. Affascinante il ritorno di un antico duello tra Juventus e Real Madrid, terzo incomodo lo Zenit poco valutabile a questo punto della stagione, bielorussi a far da tappezzeria. E buone prospettive anche per la Fiorentina, il rivale di maggior spessore sembra il Bayern, più ancora del Lione, la presenza della Steaua garantisce comunque equilibrio. Sorrisi anche per Barcellona e United, il gruppo più intrigante è quello con Liverpool, Psv, Marsiglia e Atletico Madrid. Per le italiane, l'approdo in massa all'eliminazione diretta sembra più che abbordabile.

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