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La guerra infinita delle medaglie tra Usa e Cina

Olimpiadi

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Il più importante riguarda lo scontato dominio della Cina che ha chiuso con un bottino complessivo di 100 medaglie, di cui 51 d'oro. Questo numero non costituisce un record perché l'Unione Sovietica ne aveva conquistate 55 a Seoul nel 1988 ed addirittura 80 a Mosca nel 1980 (grazie al boicottaggio americano). Sempre a causa di un altro boicottaggio gli Stati Uniti ne avevano prese 83 a Los Angeles. È stato stabilito il nuovo primato per il numero di Paesi che hanno conquistato almeno una medaglia. Dagli 80 di Sydney, dai 79 di Atlanta e dai 74 di Atene siamo saliti agli 86 di Pechino. Rispetto ad Atene non hanno vinto nulla Siria, Eritrea, Paraguay, Hong Kong ed Emirati Arabi mentre hanno conquistato medaglie ben 17 paesi che ad Atene erano rimasti in bianco. Per cinque paesi (Bahrain, Tajikistan, Togo, Afghanistan e Mauritius)quelle di Pechino sono state le prime medaglie nella storia dei Giochi. Scontato il dominio della Cina ma va sottolineato come gli Stati Uniti, pur avendo perduto il primato, hanno realizzato (in termini di ori e di medaglie complessive) un bottino quasi uguale a quello di Atene. Tuttavia significativo che, contrariamente a tutti gli altri giornali del mondo, il New York Times di ieri mattina pubblicava una classifica con gli Stati Uniti al primo posto, davanti alla Cina. Il Cio non ha mai voluto dare ufficialità a questa classifica per nazioni per cui ognuno la compila come più gli conviene. La Russia ha difeso il terzo posto perdendo comunque qualcosa rispetto al passato. I progressi più importanti li ha realizzati la Gran Bretagna, decima ad Atene, quarta a Pechino con un incremento di 10 medaglie d'oro e 17 complessive. Sempre rispetto ad Atene ha recuperato un posto la Germania, ne ha persi tre il Giappone, quinto in Grecia e ottavo, davanti a noi, in Cina. L'Italia ha perduto un posto rispetto ad Atene, dov'era finita ottava. Ci ha superati per ragioni ambientali e di preparazione specifica la Corea del Sud. 28 medaglie sono meno di quanto speravamo ma sono comunque una buona quota. Applicando il criterio del New York Times ci avrebbe superato la Francia, che ha una medaglia d'oro meno di noi ma ben 12 di più nel totale. Le delusioni più significative le ha subite Cuba (11a ad Atene, 27a a Pechino dove ha ricavato meno del previsto dal pugilato). Senza il vantaggio del fattore campo la Grecia , che in casa aveva ottenuto un quindicesimo posto e 6 medaglie d'oro, qui non è entrata tra i primi 50 paesi senza vincere un solo oro. A zero nella colonna degli ori è rimasta, a sorpresa, anche la Svezia, che ad Atene ne aveva conquistati 4. Ora ogni Federazione dovrà fare i propri esami. Nell'atletica siamo in crisi da tempo. Ad Atene ci ha salvati Baldini, qui Schwazer ma dalle piste e dalle pedane solo delusioni. Scherma e tiro hanno confermato la loro buona tradizione, ha piacevolmente sorpreso il pugilato che fa miracoli per combattere le poche vocazioni e il disinteresse della televisione. Avrei voluto di più da Russo ma Cammarelle è stato splendido e Picardi è andato oltre le previsioni. Il calcio, come avevo scritto , avrebbe fatto meglio a rimanere a casa e qui qualche responsabilità ce l'ha anche il Coni.  

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