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Valentina Lo Russo Lo scenario non ...

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Contro i lusitani la linea di Rossi sarà più o meno la stessa. Concedere spazi a tutta la rosa, compresi i giovani della Primavera che non hanno affatto deluso le aspettative del tecnico, e riproporre lo stesso modulo con qualche piccola variante. Questa volta sarà il turno di Zarate, in campo dal primo minuto. L'idea è quella di far riposare Makinwa, peraltro in forma smagliante, e forse anche Mauri, privilegiando Meghni. Centrocampo e difesa non dovrebbero prevedere grossi stravolgimenti, Rozenhal e Siviglia sono apparsi in gran spolvero, lo stesso vale per lo svizzero Lichtsteiner, artefice di una prova brillante. Per Dabo e Matuzalem c'è da perfezionare alcuni meccanismi ma la strada è buona. Gli interpreti perciò dovrebbero essere gli stessi. Moduli a parte, per ora la certezza è soltanto una, la squadra ha grinta e personalità, è lo stesso Delio Rossi a confessarlo nel dopo partita di venerdi: «Ero curioso di vedere la squadra di fronte ad un avversario di livel¬lo come il Liverpool. Noi siamo indietro di 20-25 giorni rispetto agli inglesi, che tra una settimana cominceranno in campionato. Mi è piaciuto lo spirito della Lazio». In questo momento della preparazione i risultati non contano, concetto che il tecnico non evita mai di ribadire: «Potevamo perdere anche 3-0, non sa¬rebbe cambiato il mio giudizio sulla partita. Ho visto la personalità che cercavo nella squadra». Anche con gli esordienti in campo, lo spirito non è cambiato. Per questo anche stasera Mendicino, Faraoni e Tuia meriterebbero una riconferma e conoscendo Rossi il piatto sarà servito. Ieri prove generali con un leggero allenamento atletico per prendere confidenza l'erba del Dragao. Orfana di tre pedine fondamentali come De Silvestri, Kolarov e Rocchi, la Lazio non potrà che migliorare. A proposito di Rocchi seguirà la sua squadra anche dalla capitale cinese. Questa la probabile formazione che schiererà stasera Delio Rossi: Carrizo, Lichtsteiner, Siviglia, Rozenhal, Radu, Dabo, Ledesma, Matuzalem, Pandev, Meghni, Zarate. E per ora una certezza c'è: l'esperimento della difesa a tre e solo un ricorda. Rossi ha scelto di tornare al modulo tradizionale e meno di clamorosi ribaltoni.

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