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A Nimes quarto centro di Cavendish

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Cavendish se ne va per preparare al meglio le Olimpiadi, in cui difenderà (in coppia con Wiggins) il titolo mondiale vinto quest'anno a Manchester nella specialità dell'americana (anche nota come Madison). Di sicuro il giovanotto sa come far parlare di sé. Si può anche dire che, per un motivo o per l'altro, al Tour mancano personaggi del calibro di Petacchi, Bennati o Boonen, e ciò rende indubbiamente le volate più povere in senso tecnico. Ma Cavendish, a parte che ha vinto anche al Giro quando se la vedeva proprio con Bennati, in terra di Francia ha sistematicamente messo in fila gente che si chiama Freire, Zabel, McEwen, Hushovd. Solo quest'ultimo ha portato a casa un successo, a inizio Tour; per il resto, solo Cavendish. E a Nîmes ieri la regola è stata rispettata: fuga di Brard e Terpstra, che poi ha tentato da solo nel finale, quando il gruppo incombeva sui due attaccanti; e gli allunghi di Flecha, Augé e Sylvain Chavanel non hanno cambiato le cose: volatona, solita partenza di Mark ai 200 metri, e solito esito: vittoria schiacciante. Primo italiano: Ballan 18°, con Chicchi addirittura 26°. Nel finale Andy Schleck e Kreuziger hanno preso un buco di 11", Schumacher di 15": una settimana fa sarebbe stato degno di un titolo. Ma.G.

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