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Singolare quanto affascinante, questa ...

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Fallimento che molti ancora minimizzano, in fondo la Spagna ha vinto soltanto ai rigori contro l'Italia. Che però contro gli spagnoli ha strusciato pochi palloni, che in tutto il percorso ha segnato tre gol, nessuno dei quali su azione, che è stata salvata da Buffon da un frettoloso ritorno a casa. Dunque Marcello Lippi e Daniele De Rossi, i personaggi dai quali ripartire, ognuno dei due misurato ed elegante, nell'ambito dei rispettivi ruoli, comune dimostrazione di intelligenza e di maturità, una conferma sia per il cittì tornato in sella, sia per il ragazzo al quale la Roma ha delegato il suo futuro con un contratto a prova di bomba. Nonostante abbia espresso le sue perplessità sull'eventualità remota di far ricorso ai due campioni che avevano detto addio all'azzurro, Lippi non ha del tutto chiuso la porta a occasionali soluzioni diverse: molto difficili da attuare, e soltanto in vista di un segnale preciso da parte di Nesta e di Totti, quest'ultimo per il moneto ha chiarito di voler pensare soltanto al recupero della piena efficienza fisica, della quale la Roma ha più bisogno della Nazionale. Anche se qualche riflessione è imposta dalla presenza nello staff, sia pure part-time, anche di Vito Scala, che al capitano romanista è legato a filo triplo. Svecchiamento imposto dall'anagrafe, ma Lippi non è disposto per ora a rinnegare il gruppo di Berlino, lasciando intravedere la strada di un rinnovamento graduale, senza rivoluzioni che potrebbero rivelarsi controproducenti. Un'attestazione incoraggiante anche per Antonio Cassano, che non aveva lesinato impegno e buone giocate nell'Europeo. Da Trigoria, Daniele ha lanciato messaggi di affetto e di gratudine verso Marcello Lippi, il solo ad averlo difeso dopo il rosso rimediato di fronte agli Stati Uniti. Anche negli accenti ambiziosi il romanista ha espresso realismo e senso della misura: logica l'aspirazione a vincere qualcosa di più sostanzioso di una coppa nazionale, però coscienza dei problemi di mercato che una società senza mecenati alle spalle dovrà superare, Dunque apprezzamento per gli acquisti fin qui realizzati, comprensibile la speranza in un ulteriore salto di qualità, ha dato il buon esempio, lui che quattro anni fa Arrigo Sacchi avrebbe fatto carte false per portarlo al Real Madrid. Ironico con Spalletti, tecnico del quale raccoglie l'incondizionata fiducia, fratello maggiore con Aquilani, sottolineando però che ognuno tratta i propri affari senza necessità di consigli più o meno interessati. Si può essere campione e intelligente al tempo stesso, anche se spesso il calcio contraddice questo assunto.

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