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Giovanni Esposito In atletica non ...

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Questa dura legge vale anche per Oscar Pistorius che a Berlino ha corso i 400 metri in 49"17 restando così ben lontano da quel limite necessario per regalargli il sogno olimpico di Pechino 2008. Al 22enne sudafricano, che corre utilizzando due protesi in carbonio, mancano più di tre secondi per centrare il minimo per i normodotati, una barriera all'entrata che rischia di infrangere quel sogno che il Tas (il Tribunale arbitrale dello sport di Losanna) gli ha regalato il 16 maggio scorso nonostante a inizio anno la Iaaf aveva vietato a Pistorius la partecipazione alle proprie competizioni (e quindi, di fatto, anche ai Giochi) perché riteneva che l'atleta traesse un «vantaggio tecnico» dall'utilizzo delle protesi. Dal canto suo il giovane sembra aver smaltito l'euforia della possibile qualificazione ma come al solito non si è perso d'animo: «Per il mio stato di forma attuale, è un risultato normale», ha dichiarato dopo essersi imposto agevolmente nella finale della competizione internazionale che costituisce un collaudo per gli atleti destinati a partecipare alle Paralimpiadi. In effetti che fosse in ritardo lo aveva già segnalato in altre occasioni, quasi a confermare che la decisione del tribunale svizzero lo abbia colto di sorpresa anche se niente è ancora perso (tra l'altro rimane in piedi la possibilità che Pistorius venga schierato nella staffetta sudafricana). «L'obiettivo delle Olimpiadi è solo rinviato, se non sarà nel 2008, ce la farò nel 2012» ha aggiunto il sudafricano, che detiene il record del mondo per amputati su tutte e tre le distanze sulle quali corre: 10"91 sui 100, 21"58 sui 200 e 46"34 sui 400. A questo punto Roma potrebbe diventare il momento della verità. Il Golden Gala Kinder+Sport, terza tappa del circuito Golden League Iaaf, in programma venerdì 11 luglio allo Stadio Olimpico, aspetta a braccia aperte l'atleta che lo scorso anno seppe coinvolgere il pubblico italiano sensibilizzandolo su una questione legata all'etica dello sport. Ognuno di noi ha un talento che merita di esprimersi. Quello di Pistorius non può essere penalizzato dalla sfortuna. Dunque in bocca al lupo Oscar!

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