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Donadoni

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Scelte semantiche a parte, resta il fatto che mentre tutta Italia parla dell'inciucio ipotetico tra Olanda e Romania, il ct azzurro saggiamente si preoccupa del «derby» con i francesi. «Certo - chiarisce subito - i discorsi legati a Olanda-Romania non li prendo in considerazione. Conosco Van Basten, la sua lealtà e la sua correttezza sono la miglior garanzia per noi». Chiuso qui, la cultura del sospetto non appartiene al ct, che pure si concede una piccola cattiveria nei confronti dell' arbitro norvegese Henning Ovrebo. «Voglio continuare a seguire la mia linea, non mi va di parlare degli arbitri. È evidente a tutti che la sua non è stata una giornata brillante». Prova a trovare tutti gli elementi di speranza dalla prestazione di venerdì, Donadoni, senza nascondersi una realtà assai più cruda di quel che si sarebbe aspettato: «Ora abbiamo una sola possibilità, battere la Francia: e ce la vogliamo giocare fino in fondo». Gigi Riva, team manager azzurro qui a Euro 2008 come a Germania 2006, assicura di aver rivisto ieri «l'Italia del Mondiale», e pare più una consolazione per non mollare all'ultima tappa. Ma anche Donadoni ha qualche spunto di ottimismo in più da tirare fuori. «Non mi sento per nulla tradito dagli attaccanti, io l'avevo detto che Toni e Del Piero non erano garanzia di gol a valanga. Ma l'Italia di ieri è quella dello spirito giusto. L'altro giorno, qualcuno mi ha chiesto cosa mi avesse detto Berlusconi, ipotizzando magari che mi avesse chiesto di far giocare i tre milanisti a centrocampo. E allora cosa vuol dire, che ieri hanno giocato i romanisti e mi ha telefonato Rosella Sensi?». Chiarito che la telefonata con il premier ed ex presidente del Milan era «solo personale», resta da capire cosa ha in testa Donadoni per la sua ultima tappa. E quanto si aspetta da Olanda-Romania. «Cassano dal primo minuto? Ci può stare benissimo - dice - e su Di Natale non ho perso alcuna certezza, non ci sono né bocciature né bocciati. Semplicemente, l'ho fatto riposare dopo la prima e non è detto che non possa giocare contro la Francia». Tutto e il contrario di tutto, perché davvero l'Italia da schierare il 17 è ancora in divenire. «Ma ora parlate di Cassano, e prima parlavate di Del Piero: vorrei più equilibrio nei giudizi», è la mini-rivincita del ct, pronto poi a puntualizzare di non aver subito le richieste dello juventino: «I suoi discorsi sulla posizione li ho ascoltati e recepiti, ma non mi hanno condizionato. I cinque cambi di ieri erano dettati banalmente dalla necessità di forze fresche». Esattamente quelle che Van Basten chiamerà a impegnarsi contro la Romania. Donadoni spazza via i dubbi. «Sarebbe assurdo e ridicolo pensare a giocatori che vanno in campo per perdere, svanirebbe la loro stima nell'allenatore. Anche l'Italia otto anni fa giocò l'ultima contro la Svezia con le riserve, era già qualificata: e vinse ugualmente. E poi chi lo dice chi è riserva e chi titolare? Comunque ho parlato con Van Basten, mi ha detto che anche per lui sono tutti titolari».

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