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Donadoni non fa sconti «Un errore costato caro»

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È davvero buffo che abbiano visto Panucci oltre la linea di fondo campo con l'Olanda ma non si siano accorti questa volta del difensore romeno che rientrava e teneva in gioco Toni». Precisa di non volere scusanti, Donadoni. Però quell' episodio, ancor più del rigore concesso per una lieve «cintura» di Panucci, proprio non gli va giù «è un errore, può capitare a tutti, è vero: però se a farlo è un arbitro pesa un pò di più. È stata cattiva sorte non riesco a pensare ad altro...». Ma la delusione più grande del ct è per il risultato finale. «Lo spirito nello spogliatoio in questo momento è quello di un gruppo di ragazzi delusi - racconta - abbiamo fatto tanto e raccolto poco. Meritavamo di più del pareggio, ora questo dispiacere durerà lo spazio di una notte, domani ricominceremo e penseremo alla Francia». Il ct azzurro ora pensa a Domenech, ancor prima di sapere cosa farà la Francia con l'Olanda. «Per noi diventa fondamentale battere la Francia: è chiaro che quella partita è decisiva per il nostro futuro», ammette il commissario tecnico al quale toccherà in sorte di decidere il destino dell'Italia all'Europeo e anche quello personale, con la rivale di sempre, la Francia vice campione del mondo. Per la sfida del 17, di nuovo qui a Zurigo, è di sicuro ancora presto per capire che Italia sarà. Però Donadoni comincia dalle valutazioni dei singoli. E difende come un leone i suoi ragazzi: «Credo che vadano elogiati tutti per come si sono comportati. Zambrotta ha fatto una grande partita - dice il ct - il suo, sul gol di Mutu non è stato un errore ma un infortunio. Ha appoggiato indietro la palla pensando che l'attaccante avesse una posizione diversa. Poi però ha fatto una partita di quantità e qualità». Poi, si passa a parlare della sterilità in attacco. «È vero, in due partite solo un gol di Panucci. Ma questo non è un problema che mi preoccupa, così come la difesa: non mi pare che abbia commesso errori. Abbiamo spinto tanto contro una Romania che aveva chiuso tutti gli spazi alla Francia. Di occasioni da rete ne ho contate tantissime. Toni a me è piaciuto, si è speso tanto, ha lottato tra i due difensori, ha fatto sponda, e alla fine gli è mancata forse la brillantezza per fare gol. Anzi, il suo lo aveva fatto». Ma ci si è messo l'arbitro.

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