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Un missile made in Italy

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Da Contador, abbiamo detto: sì, perché il campione spagnolo ha preso la testa della classifica virtuale, quella relativa ai principali protagonisti. Posto che Visconti, ottima prova ieri e bella difesa della maglia rosa (ora ha 3'31" su Russ secondo, 5'50" su Bosisio terzo e 6'59" su Contador), salterà sulle Dolomiti, quelli che resteranno in gara dovranno inseguire proprio Contador, che ha quasi 1' su Bruseghin e Klöden, poco di più su Nibali e Savoldelli, 1'30" su Riccò e Di Luca, più o meno 2' su Menchov, Simoni, Leipheimer e Pellizotti, e oltre 3' su Piepoli. Di fatto, Contador è già in pole position: di uno scalatore delle sue qualità diremmo che sta già per ammazzare il Giro (diamogli tempo fino al week-end), se non fosse per due particolari. Il primo: spiaggia o non spiaggia, il madrileno è stato lontano dalle gare per qualche settimana, quindi è lecito dubitare sulla sua effettiva tenuta fino all'ultima tappa (tra l'altro ha anche una microfrattura al gomito). Il secondo particolare: la coppia Riccò-Piepoli, con gambe e fantasia per attaccare ovunque in salita, e mettere in croce chiunque (magari con l'aiuto di un Simoni che ieri è andato oltre ogni più rosea previsione, chiudendo la crono al decimo posto a 1'02" da Bruseghin). Entrando nel particolare della tappa, dobbiamo dire di Bruseghin primo a Urbino con 8" su Contador, 20" su Klöden, 36" su Pinotti e 44" su Savoldelli (che ha dovuto cambiare bici per un guaio alla catena a 300 metri dal traguardo); Riccò (caduto all'inizio) paga 2'04", un Di Luca in ombra 2'11". Bruseghin ha costruito il suo successo nell'ultimo tratto, in salita, e si gode la seconda vittoria di tappa in due anni. Oggi Urbania-Cesena, tappa pericolosa e piena di salite (tra cui la Carpegna, dove si allenava Pantani) e salitelle: fuga da lontano o lotta tra i big? Diretta Rai3 dalle 15.

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