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Lotito: «Lo spogliatoio non è stato unito»

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Parole forti, segno di una netta spaccatura all'interno del gruppo. Ma Lotito va oltre: «Il nostro cattivo posizionamento in classifica non dipende da un fattore di natura tecnica, è un problema di testa e quando qualcuno ha la testa che non funziona bene bisogna cambiarla. A gennaio ho inserito quattro elementi e la squadra è ripartita, poi si è fermata di nuovo allora questo conferma il mio ragionamento. Pensavo di avere a che fare con persone mature e responsabili, ma la realtà purtroppo è un'altra. Non c'è stata integrazione nello spogliatoio». Da tali premesse si capisce che già da questa mattina, in casa Lazio, ci sarà molto da lavorare per riportare serenità all'ambiente, consentire alla squadra di lottare per gli obiettivi che le competono e affrontare quella che il presidente ha già definito come «la stagione del rilancio». È ancora da valutare però l'eventuale conferma di Delio Rossi, poi sarà necessario scegliere un nuovo direttore sportivo dopo le dimissione di Walter Sabatini, che Lotito vorrebbe a tutti i costi convincere a restare. Questi i mattoncini fondamentali per avviare qualsiasi progetto sul futuro. Poi ci sarà da rinforzare la squadra, iniziando a valutare gli eventuali riscatti. «Dabo è nostro, Radu verrà riscattato - ha rivelato ancora il presidente - mentre su Bianchi e Rozehnal dovranno essere fatte diverse considerazioni anche perchè non mi sembra che abbiano giocato tutte le partite da quando sono arrivati. Rossi aveva le sue visioni e io ho adeguato la rosa, ma è stato smentito dai fatti e se ne è reso conto». L'unica certezza al momento sembra essere la forte disaffezione da parte del pubblico, un amore sopito che Lotito ha intenzione di risvegliare: «Farò di tutto per ricompattare l'ambiente, ma la colpa non è mia, il calo di spettatori c'è stato in tutta Italia».

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