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Panucci-Materazzi, sfida «diplomatica»

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Settanta anni in due, quasi settecento presenze nelle massime divisioni dei paesi dove hanno giocato (ma Panucci ne ha, curiosamente, 200 secche in più 447 a 247), nell'ultima giornata hanno vissuto due momenti diametralmente opposti. Insultato da uno stadio intero Materazzi, allenatore e presidente della propria squadra compresi, applaudito e idolatrato il giallorosso, capace di aprire nuovamente le marcature contro l'Atalanta dopo la Sampdoria. Con 25 gol realizzati, Panucci è il difensore nella storia del club ad aver messo a segno il maggior numero di reti (30 in totale). Recentemente è tornato anche in nazionale grazie al buon rapporto che lo lega a Donadoni, realizzando tra l'altro il terzo gol personale in nazionale contro la Scozia, respingendo gli assalti dei blu di McLeish. Sarà una sfida a distanza con Materazzi, lui che quando vede nerazzurro vede... doppio. La folgorante esultanza nella doppietta in finale di coppa Italia dello scorso anno ne è una prova. A Milano con l'Inter Panucci si trovò male, il rapporto con Lippi non decollò mai e si trasferì subito a Londra, al Chelsea. Non che a Roma il rapporto sia stato buono con tutti, ci mancherebbe. L'ultimo screzio è con Aquilani, ma già nella prima stagione di Spalletti, il savonese ebbe modo proprio col tecnico di alzare troppo i toni della discussione, senza contare il recente show con Doni al Friuli di Udine. Comunque vada, nessuno dei due ha intenzione di smettere. Nella sfida infinita Roma Inter della seconda metà del nuovo secolo, loro ci saranno ancora. Luc.Fal.

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