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Una gioia superiore ai rimpianti

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Le gioie, tantissime nell'arco di questi otto mesi, da considerare sicuramente superiori ai rimpianti, che non possono mancare quando la corsa al vertice si conclude quasi in volata. Luciano Spalletti non è soltanto il migliore tecnico in circolazione in questo momento, anche se una parte del tifo amico ne ha messo talvolta in discussione le scelte, è anche un modello di saggezza e di equilibrio. Tanto da affermare, proprio in relazione alle occasioni mancate dalla sua squadra, che il problema non riguarda soltanto la Roma, e soprattutto che qualche partita ha prodotto risultati superiori ai meriti espressi in campo. Ultimo esempio proprio la gara di Genova, che per la matematica ha lasciato in vita un campionato da tempo in agonia. Quella vittoria, che il popolo romanista ha festeggiato e applaudito, l'ha propiziata in realtà il Milan con le sue due reti nel derby, senza le quali è ipotizzabile che la Roma non avrebbe modificato più di tanto il suo atteggiamento. Così simile, in fase di approccio, a quello della capolista, limitiamo i danni, tentando di tenerci stretti questo posto d'onore, il terzo in tre anni anche se il secondo sul campo, come gli eventuali scudetti nerazzurri, che vale soldi e prestigio. Record di punti, record di vitorie, primato nella casella dei gol segnati, flette rispetto alla stagione scorsa soltanto il rendimento di una difesa che ha solide individualità, ma automatismi imperfetti. Non va dimenticato che l'autentico regista in fase di contentimento è stato De Rossi: un gigante che, liberato dall'assillo di guardarsi le spalle, avrebbe forse prodotto soluzioni da fuori che sono nelle sue corde. E che probabilmente avrebbero consentito una volata già di per sé gloriosa, ma con meno labili prospettive.

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