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De Rossi: «Ho telefonato a Kharja per caricare il Siena»

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Perché quasi nessuno a Trigoria crede ad un favore del Siena domenica a San Siro. De Rossi è un'eccezione. «Ho telefonato a Kharja - racconta il centrocampista - e lui mi ha assicurato che scenderanno in campo con il massimo impegno». A centottanta minuti dalla fine della terza stagione targata Spalletti il bilancio resta comunque più che positivo. I numeri parlano chiaro e raccontano il grande sviluppo, la costante crescita e la dimensione ormai «europea» di questa Roma e di questo progetto. Pensare alla squadra, al gruppo e all'umore che Spalletti ereditò tre anni addietro fa quasi sorridere. Il tecnico è riuscito a rimettere in piedi la situazione e portare la Roma lassù tra le grandi pur non centrando l'obiettivo primario di una squadra di calcio: lo scudetto. Due anni seconda (tre se considerato quello post-calciopoli) e una serie lunga così di record e numeri da impazzire. Solo in questa stagione record di vittorie e di punti realizzati: settantotto, mai così tanti nella storia dei giallorossi che erano arrivati a 75 nell'anno dell'ultimo scudetto (ma anche lo scorso anno, sempre con Spalletti). Stavolta per il tricolore non ne sono bastati 78 e probabilmente non ne basteranno nemmeno 84 ammesso che la Roma faccia il «pieno» nelle ultime due uscite con Atalanta e Catania. Altro record per quanto riguarda le vittorie: ventitrè con 74 gol realizzati (qui il primato però è di 87 e risale addirittura al 1930/31). Eppoi dodici successi consecutivi realizzati quest'anno in casa: miglior serie della storia giallorossa. Ma la Roma di Spalletti punta in alto e si appresta a tagliare in questo squarcio finale di campionato. Un esempio? La terza finale consecutiva di coppa Italia che potrebbe giocare qualora riuscisse ad eliminare il Catania giovedì prossimo al Massimino (arbitra Morganti, 1-0 all'andata all'Olimpico): nessun allenatore della Roma è riuscito a fare tanto nella competizione. E se si calcola la presenza di Bruno Conti in panchina le finali salirebbero addirittura a quattro. Spalletti potrebbe poi eguagliare Capello nelle trasferte vinte consecutivamente se riuscisse a battere sempre il Catania nell'ultima di campionato. Insomma i numeri dicono che la Roma ha tutto per restare lì nell'elite del calcio europeo ammesso che la società investa ancora e continui nello sviluppo del club. Chi si ferma è perduto e il bilancio dei maggiori tornei continentali lo confermano: gli outsider restano al palo e vincono tutti i «Paperoni» del calcio. Il Bayern Monaco in Germania, Il Psv Eindhoven in Olanda, il Real Madrid in Spagna e l'Inter appunto in Italia. Chi più spende, più guadagna... la regola e vecchia e collaudata.

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