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Una degna conclusione di stagione

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Non vi sarà la stessa atmosfera di palpitante attesa per i posticipi serali che aveva caratterizzato la fase più recente della stagione, stavolta tutti allineati allo start, si farà pure il calcolo dei secondi sui rispettivi fischi di inizio per allontanare ogni ombra. Anche se si tratterebbe di fantasmi assai meno inquietanti di quelli che avevano caratterizzato le stagioni scandite secondo i tempi dettati dalla cupola. Situazione di stallo per lo sbarco americano, ultimi segnali non incoraggianti. Teme, il tifo, che la Roma debba avventurarsi sul consueto disagiato sentiero imposto dai limiti delle risorse. Ma intanto la stagione che al tirare delle somme dovrà comunque essere salutata come un traguardo di alto livello, merita una conclusione degna del cammino fin qui intrapreso. Dunque la visita all'Olimpico di un Torino nei guai, ma apparso molto motivato dal cambio di timone, va onorata secondo una duplice direttiva: rimandare la resa sul discorso di un aggancio all'Inter, per improbabile che sia, e nello stesso tempo tenere a distanza quella Juventus che, forte dell'assenza dall'Europa, sta producendo un finale di stagione ammirevole. Questo perché il secondo posto è piazzamento gratificante non soltanto per il prestigio, ma anche per motivi tecnici, come allontanare lo spettro dei preliminari, esiziali per la preparazione, e non ultimo per i riscontri economici garantiti dal piazzamento. Più che alle comunque non irrilevanti motivazioni del Cagliari impegnato a San Siro, la Roma dovrà meditare su quelle assai meno evidenti dei cugini a Torino: chiaro ormai l'obiettivo laziale di voler privilegiare la finale di Coppa Italia, doveroso però tutelare l'orgoglio, latitante nel viaggio a Catania.

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