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Aspettando Soros

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A Villa Pacelli insomma aspettano e al momento non si può far altro, visto che la palla, dopo la «querelle araba» e le conferme dei giorni scorsi, la palla è tornata nelle mani della Inner Circle che fa capo al magnate di origine ungherese George Soros. Ieri è stata una giornata interlocutorio durante la quale i contatti tra i due advisor in Italia (Banca Rotschild per gli americani e la Lovells Corporate nella persona dell'avvocato De Giovanni e del suo staff per la famiglia Sensi & Co.) non hanno portato a un risvolto concreto. Difficile pensare a un'offerta telefonica, ne si è stabilita ancora la data del prossimo e probabilmente risolutivo, incontro tra le due parti. Non si sa quindi con certezza quando (qualcuno dice potrebbe essere addirittura giovedì) gli americani torneranno a Roma per chiudere l'affare dopo aver analizzato a fondo le carte e i bilanci giallorossi. Potrebbe però accadere il contrario, che sia cioè la controparte italiana a volare negli States per trattare con più serenità e senza pressioni esterne: possibile quindi un incontro a New York Ma c'è un altro nodo, che potrebbe essere molto più centrale di quanto possa sembrare: lo stadio, ossia la possibilità di costruire il famigerato impianto posto come una delle condizioni per l'acquisizione della società giallorossa tramite Compagnia Italpetroli Spa che consentirebbe all'Unicredit di Profumo di rientrare dell'«esposizione» economica in corso. È molto probabile quindi che Steven Horowitz (testa pensante della Inner Circle Sports, il ramo della società interessato all'operazione-calcio), decida di aspettare il ballottaggio a sindaco di Roma che si svolgerà nella capitale il prossimo weekend. Da lì uscirà quello che sarà il suo «vero» interlocutore per la costruzione dello stadio della Roma Made in Usa. Un passaggio «politico» che per un'operazione di questa entità sembra inevitabile. Intanto ieri la controllante Italpetroli Spa ha diramato l'ennesimo comunicato congiunto con la As Roma, che racconta della serenità del confronto in Consob di lunedì scorso e conferma come «non sia iniziata, ne sia in programma alcuna iniziativa o procedura volta alla dismissione della propria partecipazione di controllo della As Roma». In soldoni vuol dire che al momento, oltre all'interessamento confermato nei giorni scorsi con altrettanti comunicati, non c'è nulla di concreto. Di offerte e cifre dunque al momento, almeno ufficialmente, nemmeno l'ombra. Mah, i soliti giornalisti...

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