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Luca Fallica Sono passati ...

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«Come dimenticare un gol così? C'era uno striscione incredibile allo stadio (Ti amo, realizzato dalla curva sud, ndr), fumogeni a non finire. Pronti via e punizione per noi sotto la nord, quasi un corner. Batte Bruno, faccio gol di testa e vincemmo 2 a 0. E la sera non andai a festeggiare buttandomi in una fontana, ma a cena con gli amici». Com'erano i derby all'epoca? «Più sentiti, sicuramente. Il problema è che se perdevi era un disastro. Forse è per quello ad un certo punto ci furono una serie di pareggi che non finiva mai. Per un periodo la città viveva solo di quello, anche se noi in quel periodo raccogliemmo molto di più della Lazio». Chi li sentiva di più? «Ago, Giannini, Desideri e Bruno Conti. All'epoca si andava in ritiro, non come fa Spalletti alla Roma oggi. Non si dormiva mai e a me, sinceramente, non dispiaceva affatto». Le partite erano spesso segnate da risse gigantesche... «E' vero, si giocava poco. Ma a me piacevano così. Con Bergodi e Gregucci poi, era un confronto continuo. Loro la sentivano più degli altri. Il gioco si interrompeva spesso, a volte si finiva con quindici ammoniti e qualche espulso». Veniamo a oggi. «Taddei e Mancini o Vucinic, ovvero gli esterni, saranno i ruoli più delicati per la Roma. Se la Lazio giocherà con due punte larghe, dovranno rientrare e fare un gran lavoro. Però dipenderà dall'atteggiamento soprattutto della Lazio. Se vorranno aggredire o aspettare e far giocare la Roma». Uomini chiave? «Per la Roma dico De Rossi. Ho un'adorazione particolare per lui. La grinta che ci mette in ogni partita ti fa vedere quanto è giallorosso dentro. E poi ho letto da qualche parte che anche lui non dorme prima delle grandi partite, mi ricorda un po' il sottoscritto». E per la Lazio? «Spero nessuno». Rocchi metterà in difficoltà ancora la difesa giallorossa? «E' il giocatore che in assoluto in Italia fa i movimenti migliori per l'attacco. Mi piace davvero tanto e non credo di esagerare se dico che somiglia un po' a Rooney. L'inglese forse è un po' più torello fisicamente, ma il laziale si muove meglio».

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