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Maranello Tre motori rotti in tre giorni a Melbourne E il sospetto ormai serpeggia nell'ambiente «rosso» Tecnica I nuovi computer servono per bloccare i software che aiutano i piloti a gestire le monoposto

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000euro al pezzo) voluti dalla Federazione Internazionale e fabbricati da una società del Gruppo McLaren, la Mes, che ha vinto la gara d'appalto. Lo scopo della forzosa introduzione dell'astrusa novità è quello di imporre un hardware che renda impossibile l'impiego dei sofisticati software di gestione degli apparati meccanici delle vetture che in passato sottraevano al pilota il controllo del mezzo e lo affidavano a servomeccanismi, omogeneizzando gli stili di guida. Il risultato però è stato che tutte le squadre che avevano sviluppato i propri software su centraline realizzate da altri fabbricanti (in particolare la Magneti Marelli) hanno avuto grandissime difficoltà a far sì che i nuovi apparati codificassero in modo adeguato gli input trasmessi a motore e cambio. Fra quelli che si rodono nel sospetto, oltre alla Ferrari (tre problemi di motore in due giorni, più che nei tre anni precedenti messi assieme) ci sono la Toyota, la Super Aguri e la Toro Rosso, le quali hanno visto dimezzata la loro presenza in gara da consimili rotture. Sebbene la Ferrari abbia ufficialmente smentito di essere a conoscenza di un legame fra l'adozione della nuova centralina e i guasti patiti in Australia da motori in tutto e per tutto identici (lo impone il regolamento) a quelli che in passato non si rompevano mai, il sospetto ha preso a serpeggiare nell'ambiente non appena ci si è resi conto che le uniche due squadre che hanno portato fino in fondo entrambe le proprie macchine sono state, guarda caso, proprio la McLaren e la sua tradizionale alleata inglese, la Williams. Alla Ferrari, in attesa che i motori rotti arrivino a Maranello e vengano analizzati dai tecnici, non vogliono fare la figura di quelli che accampano scuse: «Dobbiamo comprendere il problema - ha detto il Direttore della Scuderia, Stefano Domenicali - I cedimenti sono stati imprevedibili, considerando anche i tanti chilometri fatti durante i test invernali. I 37 gradi durante la gara sono stati la causa? Per il momento non posso onestamente rispondere». Ma il Cavallino continuerebbe a tenere lo stesso atteggiamento anche se si scoprisse che la causa dei guasti è stata la centralina costruita proprio dal team che l'anno scorso trafugò tutti i progetti della sua monoposto, macchiandosi di uno dei più disgustosi misfatti della storia dello sport?

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