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Provate a mettervi nei panni del «povero» laziale. Un ...

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E allora, festa a Fiumicino, tifosi felici, obiettivo grande Slam con tanto di agenzie di viaggio prese d'assalto per prenotare un posto a Mosca, sede della finale della prossima Champions League. Ci sarebbe da andare a buttarsi giù dal ponte d'Ariccia perché non si vede nemmeno in lontananza una via d'uscita a meno non ricompaia l'«amico» Cristiano Ronaldo e Ibrahimovic torni a fare il suo dovere. Sì, a Roma, si vive anche di questo provincialismo che però è il sale del calcio. E per questa ragione che sarebbe giusto attendersi una reazione di Lotito. Sarebbe bello che finalmente facesse qualcosa da laziale, magari aggrappandosi a quei valori che hanno fatto parte del più antico club della Capitale. I tifosi non chiedono Ronaldinho ma qualche campione per non affrontare il solito derby con l'etichetta di sfavoriti. Qualche dirigente laziale (si parla di Signori, magari!) potrebbe riaggregare un popolo disperso e a caccia di certezze impossibile. Ma c'è un raggio di sole: l'immagine di Totti su un trattore in una nota pubblicità televisiva regala un sorriso a tutti i laziali. Quelli «burini», naturalmente.

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