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Tiziano Carmellini t.carmellini@iltempo ...

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L'Inter di Mancini torna così a Milano con la prima sconfitta stagionale in campionato (non succedeva dallo scorso 18 aprile proprio contro la Roma) e si ritrova col fiato sul collo dei giallorossi ora solo sei punti più sotto (sette compreso lo scontro diretto). Totti & Co. con un colpo solo riannusano il profumo della vetta e staccano la Juventus ora a -7 riaprendo di colpo un campionato che solo mercoledì scorso sembrava definitivamente concluso. Il capitano era stato buon profeta: «A Napoli per l'Inter sarà dura» aveva detto dopo la gara col Parma. E ieri sera si è preso i giusti meriti. «L'avevo detto che il campionato era ancora aperto - dice Totti raggiante - ora pensiamo al Real». Bruno Conti sorride ma tira il freno a mano. «Voliamo bassi - dice il dirigente dopo lo stop dell'Inter - ma consapevoli della nostra forza». Sette punti non sono pochi, ma la sconfitta dell'Inter riaccende le speranze e mette la Roma nelle condizioni di «doverci» credere. I quattro gol rifilati al Parma aveva già rianimato la testa e gli stimoli dei giallorossi, concentrati come mai prima sull'unica partita che conta al momento: quella contro il Real Madrid. E lo stimolo e la voglia del gruppo giallorosso erano gli stessi anche dopo il pareggio ingiusto di San Siro. Dopo aver dominato contro i campioni d'Italia la Roma aveva già preso la consapevolezza di poter andare a Madrid a giocarsela e adesso, dopo il ko del San Paolo, questo discorso si allarga inevitabilmente anche al campionato considerando il tabellino delle ultime tre uscite della capolista: due punti in tre partite. Evidente come l'Inter sia sulle gambe, complice anche una lunga lista di infortuni. Ma ora la Roma deve pensare al Real e centrare i quarti di finale di Champions League: che vuol dire prestigio e soldi, tanti soldi. Per farlo Spalletti punterà tutto su un Totti ritrovato. Il capitano giallorosso ha mostrato grandi progressi dopo l'ennesimo infortunio. Il tecnico giallorosso è uno di quelli che ci ha sempre creduto «mi fido ciecamente di lui» aveva detto in tempi insospettabili continuando a tenerlo dentro contro tutti e tutto. E Totti lo ha ringraziato sul campo, caricandosi di nuovo la Roma sulle spalle tornando a segnare e ispirando i colleghi a farlo. C'è sempre la sua firma sulle giocate più interessanti della squadra allenata da Spalletti, senza considerare gli ultimi record fatti registrare con la maglia della Roma che lo hanno fatto diventare il «più» in tutti i sensi nella storia giallorossa. Totti ha segnato 22 gol nelle coppe europee di cui 13 all'Olimpico e 9 in trasferta. Di questi ultimi, però, ne ha fatti ben 5 in Spagna, una terra che gli porta particolarmente fortuna. Cinque reti suddivise nelle 2 segnate a Madrid e nelle 3 fatte a Valencia, due campi, il Bernabeu e il Mestalla, che sono gli unici d'Europa sui quali ha segnato in due partite diverse. Inoltre, quando il capitano va in gol la Roma non perde mai al Bernabeu: pari per 1-1 e vittoria per 1-0. Segnali? Forse, o più semplicemente numeri.

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