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Lezione di stile dei giallorossi alla Signora

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Il comunicato con il quale la Federazione ha inteso rispondere ai rilievi della Juventus è altrettanto inutile e scontato. Che cosa doveva dire Abete, se non confermare la sua fiducia negli arbitri e che cosa doveva promettere? Mi è sembrato un banale gioco delle parti nel quale la figura peggiore l'ha certamente fatta la Juventus. Si potrebbe anche sostenere che la replica della Federazione fosse doverosa ma se ogni volta che il Cellino di turno si lamenta per un torto arbitrale Via Allegri fosse tenuta ad emettere un comunicato, non si finirebbe più. Si è comportata bene la Roma che, dopo la partita a San Siro, qualche buona ragione per protestare l'avrebbe anche avuta. Invece, soprattutto Luciano Spalletti ha usato toni che, pur sottolineando l'anomalia dell'espulsione di Mexes, sono stati moderati ed educati. Ad anche Francesco Totti ha intelligentemente contenuto in una battuta accettabile (il campionato non era mai cominciato) il suo disappunto. Quella che non arrivo a capire è la reazione di molti tifosi romanisti nei confronti di quello che loro ritengono un commento di parte effettuato dai commentatori di Sky, che erano Fabio Caressa e Beppe Bergomi. In primo luogo è puerile l'accusa, che si coglie in certe dichiarazioni, che Sky avrebbe interesse in un cammino trionfale dell'Inter verso lo scudetto. Al contrario a Sky farebbero salti di gioia se il campionato si mantenesse incerto ed equilibrato fino all'ultima giornata. Questo anche nella malsana idea che il commento dei telecronisti possa influire sul risultato di una partita. Tornando a parlare di arbitri, che l'ottima (ma facile) direzione di Rizzoli nel derby torinese è arrivata quella meno felice di Rosetti in Inter-Roma. Mi pare comunque che la folle richiesta di poter avere arbitri stranieri nelle partite del nostro campionato abbia fortunatamente perduto consensi. Resto convinto che la formula migliore sia quella del sorteggio integrale limitato ad una ventina di arbitri. È un sistema che piace poco agli arbitri ed agli ex arbitri perché si sono ormai abituati ad un sistema, quello che a me piace definire Manuale Cancelli, che ai più bravi debbano essere assegnate le partite più importanti. Come ormai ho detto e scritto più volte la designazione è la madre naturale della sudditanza psicologica. Dopo la discutibile direzione di Dondarini in Reggina-Juventus molti hanno sostenuto che fosse sbagliata quella designazione. Invece io ripeto, fino alla noia, che un arbitro che non viene ritenuto adatto ad arbitrare una partita o una squadra non è adatto ad arbitrare. Punto.

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