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Karbon regina nella «bufera»

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«Ancora non ho pensato a chi dedicare questa Coppa - ha detto lei, vittima negli anni scorsi di mille infortuni, tutti gravi - Vedrò a Bormio, alle finali, quando l'avrò in mano». Una festa nella festa, tra una quindicina di giorni: la Karbon che riceverà la coppa di specialità a due passi da Santa Caterina Valfurva, dove la Compagnoni è nata e cresciuta. Se qualcuno crede al destino, la Karbon non poteva non vincere la coppa di gigante che quest'anno, diventando a tutti gli effetti l'erede della più grande sciatrice italiana di tutti i tempi. Se poi nell'ultimo gigante della stagione la Karbon dovesse vincere, sai che goduria: intanto, i suoi 560 punti (contro i 379 dell'austriaca Goergl) sono sufficienti per farla entrare dritta nella storia dello sport italiano. «A dire la verità speravo che la gara si facesse - ha ammesso la Karbon, vincitrice in stagione di cinque giganti sui sei finora disputati -, ma va più che bene così». Nata il 16 agosto 1980 a Bressanone (Bolzano), residente a Castelrotto, la Karbon è figlia di Arnold (allenatore di sci e commesso in un negozio sportivo) e Rosmarie (prima parrucchiera, ora casalinga), e ha due fratelli, Martin e Pirmin. Ha collezionato sei vittorie in Coppa del Mondo, tutte in gigante: la prima il 13 dicembre 2003 in Alta Badia, l'ultima il 26 gennaio a Ofterschwang. Sempre in gigante, è stata argento ai Mondiali 2003 e bronzo ai Mondiali 2007.

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