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Finalmente Bianchi un gol scaccia-crisi

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Undici metri lunghi un'eternità prima di vedere la palla gonfiare la rete, prima del boato liberatorio dell'Olimpico che aveva già iniziato a dare segni di insofferenza pur incitando la squadra. Rolando Bianchi ha deciso di fare le cose con semplicità: botta centrale, senza correre alcun rischio. Il primo gol da laziale ha ben altro sapore rispetto a quello che avrebbe potuto avere l'eventuale realizzazione del rigore contro l'Atalanta: Rocchi lasciò cadere la rischiesta dell'ultimo arrivato, un po' per impinguare il bottino in classifica cannonieri, un po' per alleggerire di responsabilità il compagno che dopo l'esordio contro il Torino aveva presentato il miglior biglietto da visita. Un'espulsione dopo cinque minuti aveva segnato il suo esordio in maglia biancoceleste raggelando gli entusiasmi dei tifosi per il suo passaggio in prestito dal Manchester City. Si era congedato da Eriksson con poche presenze e una manciata di gol: l'ultimo realizzato al Villa Park contro l'Aston Villa aveva segnato l'illusiorio vantaggio dei «citizens», poi ripresi dall'ex giallorosso John Carew. In Italia l'ultimo centro di Bianchi con la Reggina era arrivato alla terz'ultima di campionato, contro il Chievo per un prezioso pareggio che di fatto, contribuì in maniera decisiva alla salvezza della formazione amaranto. Ieri sera è rimasto in campo per 74' prima di lasciare il posto a Rocchi. Una prestazione sufficiente, impreziosita dal gol decisivo. Ma l'attaccante è ancora lontano dagli standard che lo hanno contraddistinto nella passata stagione. Nel primo tempo, prima di avviare l'azione che ha portato al rigore su Pandev, si era messo in luce per una conclusione dalla distanza. Nella ripresa, uno stop volante da applausi, un lancio in profondità di prima intenzione e un paio di giocate che lasciano ben sperare. Sim. Pie.

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