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Michele Camaioni Finisce come nel ...

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Troppe assenze pesanti tutte in una sera per Ranieri: Buffon, Trezeguet, Iaquinta e Zebina, oltre allo squalificato Nocerino. All'ex reggino Belardi, al baby Palladino e al colored Sissoko il compito di non farli rimpiangere. Si parte su buoni ritmi: al 2' Nedved impegna Campagnolo con un rasoterra, al 6' si vede la Reggina con un destro dell'ex Amoroso respinto da Legrottaglie, mentre al 12' è attento Belardi sul mancino di Modesto. Più ghiotta l'occasione juventina alla mezzora, quando Sissoko sparacchia alto da pochi passi. A passare è invece la Reggina al 32', quando su azione d'angolo Cirillo prova il destro e la sfera si ferma sui piedi di Brienza, che sul filo dell'off-side fredda di sinistro Belardi facendo esplodere il Granillo. Galvanizzata dal gol, la Reggina controbatte fino al riposo alle offensive della Juve, che al 41' reclama un rigore con Nedved. Nella ripresa, tuttavia, l'azione bianconera è tambureggiante: al 6' Nedved sfiora il palo dal limite, poi al 9' Dondarini non vede l'atterramento in area di Sissoko ad opera di Valdez. Al 20' Barreto spezza l'assedio su punizione, ma pochi secondi dopo la Juve è già dalle parti di Campagnolo con una bordata di Nedved. Il pareggio si materializza al 26', quando Del Piero scarica dai venti metri un innocuo mancino, che tuttavia sguscia tra le braccia di Campagnolo, infilandosi nel sacco. Tre minuti dopo il duello si ripete, ma stavolta Campagnolo devia in angolo. Al 34' il portiere chiude su Zanetti, al 40' Aronica salva su Camoranesi. Nel finale succede di tutto. Prima la Juve reclama un rigore per un mani in area, poi al 46' Sissoko colpisce Amoruso alla schiena in sforbiciata. Per Dondarini è rigore. Gli juventini si infuriano, Amoruso castiga Belardi per la seconda volta. Poi altro giallo al fischio finale, che arriva in anticipo di quaranta secondi. Altre proteste juventine: Zanetti rimedia il rosso. Negli spogliatoi il presidente Giovanni Cobolli Gigli tuona: «Si è ripetuto quello che è successo a Napoli. Penso che adesso la federazione deve fare una forte presa di coscienza e prendere dei provvedimenti». Per una volta, è la Juve a recriminare.

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