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Poche risorse proteggiamo i vivai italiani

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Mi sta più a cuore il futuro di questo sport che ci appassiona oltre il limite del razionale e che tuttavia - proprio per un diffuso atteggiamento acritico - vediamo lentamente ma implacabilmente appassire. Quella sera, a San Siro, ci sarà un pienone, e qualcuno ne approfitterà per dire che il calcio scoppia di salute. Poi, pioveranno dall'alto sulla folla i nomi dei protagonisti: quelli dell'Inter, esotici rappresentanti di una potente Babele costruita in oltre dieci anni da Massimo Moratti, con un pizzico d'Italia, Materazzi Marco da Lecce; quelli della Roma, un tango italiano con accenni di samba: sabato abbiamo visto, apprezzato, applaudito - insieme al gol oroverde di Mancini - il bel calcio di Totti, Aquilani, Perrotta, Brighi, Tonetto, Ferrari, Cassetti; e mancava De Rossi, oggi il miglior prodotto del made in Italy. Non è spasimo autarchico a dettarmi queste note ma la necessaria attenzione allo sviluppo dei vivai che potranno salvarci dalla recessione e da un mercato sovente animato da bufale marziane: la Roma già vanta la presenza nelle sue file di quei ragazzini che solo pochi anni fa militavano nelle giovanili e studiavano da astuti raccattapalle; e altri ne ha in giro per l'Italia, a maturare, a farsi esperti, a migliorare con la spinta del desiderio di tornare a casa. Penso anche alla qualità estetica del gioco, ormai affidata alle riservatissime intenzioni dei giallorossi. Ho scambiato due battute, sabato scorso, con Spalletti, una volta di più ammirato dallo spettacolo insolito offerto da chi sa ancora giocare di prima. E mi ha confermato, il sor Luciano, che questa qualità non s'acquista soltanto al mercato dei grandi pedatori cresciuti nelle più prestigiose scuole del mondo, ma si acquisisce nel settore giovanile, grazie a maestri come Bruno Conti, al lavoro insistente e non lieve che rispetta l'istinto ma lo veste di colpi da repertorio classico, diciamo alla Totti. Ecco: la prossima sfida di San Siro è anche questa. Con tutto il rispetto per i giallorossi stranieri, sarà come assistere a Italia contro il Resto del Mondo. Da che parte mettersi?

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