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Si è solo sostituito un gruppo di potere con un altro

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Se gli erroracci fossero davvero frutto di incapacità, dicono costoro, dovrebbero colpire infatti a pioggia, un po' qui e un po' lì, e, soprattutto, ad avvantaggiarsene dovrebbe essere ora questa ora quella squadra, non sempre la stessa. Per cui la loro sensazione è che al momento di mettersi il fischietto in bocca questi signori sappiano già a favore di chi dovranno soffiare in caso di necessità. Noi che siamo addentro al mondo dello sport sappiamo che non è - che non può essere - così. Ma vallo a spiegare a chi ogni domenica vede favorire sempre i soliti furbacchioni a danno dei soliti fessi... C'è addirittura qualcuno che si spinge ad affermare che le cose andavano meglio ai tempi di Moggiopoli, perché all'epoca, se non altro, grazie al doppio designatore c'era un minimo di riequilibro: agli sbagli del clan-Bergamo facevano ogni tanto da contrappeso quelli del clan-Pairetto e viceversa. Si tratta di una tesi grottesca, ovvio, ma certo quel che sta accadendo non aiuta a tappare la bocca a chi sostiene che facendo fuori Moggi si è eliminato soltanto uno dei gruppi di potere che si spartivano il calcio italiano e che adesso il gruppo superstite fa il bello e il cattivo tempo senza incontrare resistenza neppure nei media più potenti e diffusi. Purtroppo i fatti non ci aiutano a dar torto a questi savonarola della pedata. Sintetizzando a grandi linee quanto è accaduto nel girone d'andata, appare infatti evidente che a beneficiare dei fiaschi arbitrali sono state l'Inter e le squadre che in qualche modo rientrano nella sua sfera di influenza, mentre le potenziali avversarie dei nerazzurri - Roma, Juve e Milan - sono state neutralizzate nelle prime giornate e poi il castigo si è abbattuto sulle squadre guidate da presidenti che al blocco-Inter si contrappongono (Lazio, Palermo, Cagliari). C'è dunque un solo modo per smentire questi sospetti nel girone di ritorno: Collina garantisca la regolarità del campionato a costo di andare a prendere gli arbitri all'estero. Altrimenti qualcuno comincerà a pensare che non può essere un caso se le cose sono peggiorate da quando a capo degli arbitri c'è lui.

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