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Non invita, il clima romano di questo ...

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Proprio la conquista, che avrebbe portato al bis in Supercoppa, lascia intendere come la Roma ci tenga, a questa competizione. Non sarà facile, nonostante le attuali angustie dei granata, segnare due gol e soprattutto non subirne, i problemi difensivi sono una costante della stagione e Bergamo ha offerto ulteriori segnali inquietanti. Da notare comunque che tra le sedici ancora in corsa figura una sola squadra di B, l'Ascoli, in controtendenza rispetto al passato. Alla quale non verrà risparmiata la pagliacciata del «terzo tempo», termine mutuato dal rugby, però improprio nello spirito e avvilito nella gestualità. Codificare un gesto che ha un senso soltanto quando è realmente spontaneo sfugge alla logica, ma raramente le decisioni della Lega hanno l'impronta della razionalità. Qualcuno mi spiegherà il significato di «vertice alto» del centrocampo sul quale si posiziona l'arbitro, diciamo che quello basso dovrebbe essere sulla linea mediana, ma di vertici ne rimangono due. Confusione totale sul cerimoniale del saluto obbligato, labiali intraducibili tra giocatori poco disposti alla festa e al perdono, chi se ne va e chi resta a malincuore. Non è questo il fair-play: che è invece quello di Kaladze, stretta di mano a Rosetti dopo il rigore fischiato a suo danno, quello avrebbe potuto essere, irripetibile occasione mancata, l'ammissione di un Milanetto che avesse spiegato all'arbitro di essere caduto da solo in area laziale. Ma si sa, siamo italiani, i gesti civili sono sempre obbligo degli altri.

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