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Giancarlo Baccini ...

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I giornalisti sono appena una cinquantina, tanti quanti la Marlboro ne portava a Maranello dalla sola Germania quando correva Schumacher e il lancio delle rosse era un evento megagalattico. Si parla in libertà, come al bar, con il chief designer, Nick Tombaszis, con il responsabile delle attività di pista, Luca Baldisserri, e con Marco Fainello, che guida le attività di R&D, ricerca e sviluppo. Non che ne escano fuori rivelazioni sconvolgenti, ma il clima familiare e minimalista della presentazione della F2008, la macchina che è chiamata a difendere il numero 1 dipinto sul suo affilatissimo muso, vale più di mille parole, perché dà un'impressione che è al tempo stesso di forza e di serenità. «Siamo i migliori: che bisogno c'era di urlarlo con gli effetti speciali e la mondovisione?», sembra dirci la Ferrari scegliendo questo profilo così basso che più basso non si può. Di ritenersi i più forti, d'altronde, i quarantenni che guidano la Gestione Sportiva del dopo-Jean Todt lo spiegano abbastanza apertamente. «Nonostante in campo aerodinamico il regolamento tecnico sia fermo da quattro anni e non ci sia dunque più niente da inventarsi siamo lo stesso riusciti a fare grossi progressi lavorando sui dettagli», dice il Direttore Tecnico Aldo Costa. L'aerodinamica è ormai da trent'anni il fattore vincente, molto più della meccanica e della stessa elettronica, che peraltro subirà nel 2008 delle notevoli limitazioni. Ecco perché alla Ferrari si sentono sicuri del fatto loro. «I numeri che vediamo in galleria del vento sono notevoli», afferma Fainello. E questo dice tutto. E' chiaro che nella scelta di presentarsi senza rullar di tamburi altri elementi hanno svolto un ruolo altrettanto importante della consapevolezza della propria forza. La scaramanzia, tanto per cominciare. Anche la F2007 era stata svelata con simile rituale: conferenza stampa nell'ex fienile di Fiorano poi tutti in garage. In secondo luogo, la volontà di non evidenziare la grossa rottura col passato che si è determinata con il definitivo trasferimento di Jean Todt «dall'altra parte della strada», come qui alla Gestione Sportiva viene definita la fabbrica di gran turismo in Via Giardini: persino il nuovo capo della Scuderia, Stefano Domenicali, ha rimandato la sua prima conferenza stampa, presentandosi in giacca sportiva e senza cravatta solo per un breve saluto. E in terzo luogo, infine, il grosso risparmio realizzato rinunciando agli show hollywoodiani del passato. Adesso si tratta di vedere se la pista confermerà le impressioni. Oggi Raikkonen effettuerà lo shake-down del primo esemplare a Fiorano e poi, tra una settimana, nei test di Jerez, le F2008 saranno addirittura due. E' lì che si comincerà a fare sul serio.

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